Biancorossi ko in Svezia: le pagelle

Si complica il cammino europeo della Openjobmetis Varese dopo la sconfitta in casa del Sodertalje Kings

Le pagelle del nostro Fabio Gandini dopo il ko in Svezia della Openjobmetis in casa del Sodertalje Kings.

I numeri collezionati in attacco non sono nemmeno malaccio (14 punti, conditi da 4 rimbalzi), ma in difesa è un telepass che alza la sbarra a ogni finta e soffre la fisicità dei pari ruolo.

La versione consueta da lottatore si vede solo a partita ben iniziata, prima anche lui – come tutti i suoi compagni – si concede un ben pagato trotterellio sul parquet. Nel finale accende (con la bomba del -1) e spegne (con un appoggio sbagliato) la fiammella della speranza. Come Davies non è ermetico sotto le plance.

Il campione è rimasto a Varese e all’apoteosi di domenica. Non incide nel sintonizzare un contorno quasi tutto in giornata no, e non riesce parimenti a dare il consueto contributo in termini di realizzazione. Si sveglia con un paio di giocate nel finale, ma la bomba della redenzione (sua e di Varese) finisce sul ferro. Con il leader “a riposo” la carrozza ritorna zucca.

Dieci minuti di difficoltà, al pari degli altri biancorossi che coabitano all’ombra dei tabelloni. In Svezia Lorenzo non incide.

Bisogna dare atto al capitano di essere il primo a riemergere dopo l’apnea generale del primo quarto. La sua versione scintillante, però, è rimasta a Masnago: lotta, ma lascia qualche dubbio in retroguardia.

Dei lunghi è quello più coriaceo in difesa: contiene le “ruzzate” di Bizaca meglio dei compagni. Forse meritava più spazio.

Sarebbe da 6,5 e forse anche da 7, perché la sua partita offensiva è precisa, costante e proficua. Lo spauracchio Czerapowicz, tuttavia, passa anche dalle sue parti e non trova certo lo stop. Come esordio europeo, comunque, non c’è davvero male (Shepherd who?).

Tredici minuti quasi di nulla: forse è stato in campo persino troppo… Passi indietro dopo la progressiva crescita delle ultime settimane: non incide in attacco e non riesce ad aiutare più di tanto in difesa.

Spaesato nell’incipit, cresce in regia con il passare dei minuti, fino a meritarsi la fiducia di un buon minutaggio. Quando accende la moto in penetrazione e in velocità non ce n’è per nessuno, ma a volte è un po’ arraffone. Anche per lui mezzo voto in meno per i momenti di contumacia difensiva.