Bimbo in bici urta camion in sosta vietata: multa di 38 euro per “mancato controllo del velocipede”

Un bambino di 8 anni finisce contro un camion parcheggiato male sulla ciclabile di Lainate. La Polizia Locale sanziona lui, ma anche il mezzo in divieto. Il padre: “Voglio capire le motivazioni”.

Ha perso il controllo della sua bicicletta ed è finito contro un camion parcheggiato a ridosso della pista ciclabile. Per questo motivo un bambino di 8 anni si è visto recapitare una multa da 38 euro e 45 centesimi, notificata a nome del padre. È successo a Lainate, alle porte di Milano, dove l’episodio — risalente allo scorso 2 maggio — sta facendo discutere per l’interpretazione “rigida” del Codice della strada.

Quel giorno il bambino stava pedalando lungo una pista ciclabile del comune milanese quando, per cause non chiare, ha perso il controllo della bicicletta ed è andato a sbattere contro un camion parcheggiato in modo irregolare. Fortunatamente nessuna grave conseguenza per il piccolo, ma i genitori, indignati per la presenza del mezzo in sosta vietata, hanno immediatamente allertato la Polizia Locale.

Dopo oltre due mesi, però, la sorpresa: una sanzione per il minore, con una motivazione che ha lasciato interdetta la famiglia. Secondo il verbale redatto dagli agenti e riportato da Prima Milano Ovest, “il conducente del velocipede non manteneva il controllo del velocipide che conduceva […] andando a urtare contro il veicolo in sosta”.

Il padre del bambino, pur dichiarandosi disposto a pagare la multa, ha chiesto chiarimenti tramite una PEC inviata sia al Comando della Polizia Locale che al sindaco. “Mi piacerebbe sapere le motivazioni precise della sanzione, considerando che il camion era parcheggiato dove non poteva stare”, ha spiegato.

A rispondere è stato il primo cittadino, Alberto Landonio: “Gli agenti hanno agito nel rispetto delle norme del Codice della strada. Dispiace che si tratti di un bambino, ma anche il camion in sosta vietata è stato sanzionato”.

Il caso solleva domande sulla rigidità con cui vengono applicate le norme, soprattutto quando coinvolgono minori in episodi che vedono responsabilità diffuse. Sullo sfondo resta l’assurdità di una vicenda in cui, a fronte di un mezzo parcheggiato irregolarmente, a pagare è anche un bambino in bicicletta.