ROMA – Un’operazione congiunta di polizia e Guardia di Finanza ha portato all’arresto di nove persone in diverse città italiane, accusate di aver finanziato Hamas con oltre sette milioni di euro. I fondi sarebbero stati raccolti attraverso tre associazioni di beneficenza, utilizzate come copertura per convogliare denaro verso l’organizzazione islamista considerata terrorista da Stati Uniti e Unione Europea.
Tra i fermati c’è anche Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, indicato dagli inquirenti come il referente della presunta cellula attiva sul territorio nazionale. Secondo gli investigatori, a coordinare i flussi di denaro era un’organizzazione strutturata, capace di muovere fondi in modo sistematico con finalità riconducibili al sostegno operativo di Hamas. “Noi ci sacrifichiamo con i soldi e con il tempo, loro col sangue”, si legge in una delle intercettazioni riportate negli atti dell’indagine.
Il premier Giorgia Meloni ha espresso piena soddisfazione per l’esito dell’operazione, definendola “un successo dello Stato nella difesa della sicurezza nazionale”. Non sono però mancate le polemiche politiche. Il deputato Foti ha attaccato la sinistra, chiedendo conto delle posizioni in passato espresse in favore di Hannoun. Le opposizioni, dal Pd al M5s e ad Avs, pur condannando ogni forma di terrorismo, hanno ribadito la necessità di non criminalizzare i movimenti pacifici in sostegno della causa palestinese.
Dal governo israeliano è arrivato un plauso all’Italia per quella che è stata definita “una tappa importante nella lotta internazionale contro Hamas”.













