Bombe ecologiche al cromo? Monta la paura a Valle Olona

VARESE Il rischio di avere non una, ma addirittura due bombe ecologiche sotto il naso, c’è. Lo dice un report ufficiale della Regione Lombardia, pubblicato online dalla Direzione generale ambiente. E nei giorni scorsi è sceso in campo anche il Ministero chiedendo al Comune di Varese di intervenire con tutti gli accertamenti del caso, tanto che il primo sopralluogo di indagine, quello delle Gev (guardie ecologiche volontarie), si è svolto pochi giorni fa all’ex conciaria Cornelia di via Dalmazia 55.Secondo il Pirellone in Lombardia esistono almeno 800 bombe ecologiche da disinnescare. Tolta Milano, dove sono 346, Varese è la provincia lombarda con il maggior numero di siti pericolosi per la presenza di amianto e altri inquinanti sciolti nelle falde acquifere e nel terreno. Pericoli silenti, con cui i cittadini spesso convivono a un passo dalle proprie abitazioni.Le bombe Varesotte sono ben 74, contro le 70 di Brescia e le 46 di Monza e Brianza, mentre Como, nostra vicina di casa, ne

ha solo 31. I siti dove sono avvenuti sversamenti tali da aver contaminato falde acquifere e suoli nel Comune di Varese sono sette: la ex Rft Spa, l’Augusta Motors, la società Ciles, un paio di distributori di benzina, e poi c’è tutta l’area industriale di via Dalmazia 23 e la ex conciaria Cornelia. Due realtà che nel secolo scorso sono state la fortuna e la principale fonte di lavoro nel quartiere e che rischiano di aver lasciato in eredità terrei e acque contaminate.«Le operazioni di concia producono un carico inquinante costituito da cod, tensioattivi, cloruri, solfati, azoto ammoniacale e cromo trivalente» ricorda Gianluca Bertoni, ingegnere varesino esperto di inquinanti e bonifiche. Il cromo in particolare è la sostanza più controversa. Quella che a cavallo tra Ottocento e Novecento ha permesso una radicale trasformazione della produzione conciaria, grazie alla scoperta delle grandi capacità conciarie dei composti del cromo trivalente, in grado di legarsi stabilmente alla pelle rendendola praticamente imputrescibile.

Il servizio completo sul giornale in edicola sabato 27 aprile

s.bartolini

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