Bosco Clima, nuove centraline meteo per monitorare il clima nei boschi del Verbano

Installata una stazione sul monte San Martino e rinnovati altri punti di rilevamento.
Dati in tempo reale per prevenire incendi e frane

VALLI DEL VERBANO – Prosegue il percorso del progetto Bosco Clima, promosso dalla Comunità Montana Valli del Verbano, con un’importante iniziativa dedicata alla tutela ambientale e alla conoscenza approfondita del territorio: l’installazione di nuove centraline meteoclimatiche in collaborazione con il Centro Geofisico Prealpino, il Parco Campo dei Fiori e l’Università degli Studi dell’Insubria.

Negli scorsi giorni è entrata ufficialmente in funzione la nuova stazione sul monte San Martino, a quota 1087 metri. La centralina raccoglie dati su temperatura, umidità, precipitazioni, vento, temperatura del suolo a 20 cm di profondità e contenuto idrico. Tutte le rilevazioni vengono aggiornate ogni ora e sono consultabili online sul sito del Centro Geofisico Prealpino (https://www.astrogeo.va.it/rete_meteo/grafici.php?code=sma).

La nuova installazione si affianca al rinnovo di tre centraline già esistenti a Ganna, Cuvio e Brinzio e alla recente attivazione di una nuova postazione a Brezzo di Bedero. Nel corso del 2024 è prevista la posa di ulteriori centraline in punti strategici del territorio: Vararo, Comerio, Montegrino, Rancio Valcuvia e Cittiglio, in modo da coprire diverse valli e versanti a differenti altitudini.

L’iniziativa fa parte dell’Azione 23 del piano di adattamento e mitigazione climatica elaborato dalla Comunità Montana insieme ai suoi partner, ed è sostenuta da Fondazione Cariplo, che ha contribuito con un cofinanziamento di 155.000 euro su un totale di 170.000. Il progetto mira alla creazione di una banca dati climatica permanente, utile per analizzare l’impatto dei cambiamenti climatici sui boschi della zona.

«L’obiettivo è monitorare in modo capillare fenomeni come eventi meteo estremi, gelate, siccità, canicole o vento forte», spiegano gli assessori Valeria Squitieri (Ambiente) e Marco Galbiati (Agricoltura e Foreste). «Dati fondamentali per la gestione forestale, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la pianificazione urbanistica. Grazie a questa rete – concludono – la Comunità Montana potrà leggere in tempo reale l’evoluzione del clima locale, con ricadute positive per la sicurezza e la sostenibilità del territorio».