VARESE Botte e minacce alla ex: divieto di avvicinamento per un disoccupato di 40 anni residente a Varese.
Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Varese al termine delle indagini condotte dalla squadra mobile di Varese. L’episodio che ha fatto traboccare il vaso risale all’estate scorsa; la vittima ha chiamato la polizia dopo l’ultima aggressione fisica: il compagno, dal quale la donna era in fase di separazione, l’aveva picchiata tanto che la vittima aveva avuto bisogno delle cure dei medici del pronto soccorso.
Tra calci e pugni, quella notte la donna aveva trovato la forza di denunciare tutto; i medici aveva confermato la natura violenta dei traumi riportati dalla paziente e le indagini avevano preso il via.
Rotto ogni indugio la donna aveva raccontato le sue vicissitudini alle forze dell’ordine. I maltrattamenti, ha spiegato, avevano avuto inizio un anno prima; il convivente della vittima si era dato al bere e l’ubriachezza costante, unita ad una gelosia immotivata quanto feroce, avevano fatto il resto.
Oltre ai pestaggi, l’allora compagno della malcapitata esercitava su di lei anche forme di violenza psicologica; ad ogni ora erano telefonate di insulto, sms con minacce di morte a carico della donna e dei familiari e scenate in ogni luogo. Tanto che la donna viveva ormai in un totale stato di paura e di prostrazione, sentendosi costantemente seguita e spiata, mai sicura qualunque cosa facesse.
La vittima ha collaborato attivamente alle indagini; dal momento della denuncia in poi ha probabilmente deciso che quello subìto l’estate scorsa sarebbe stato l’ultimo pestaggio.
E così ha vuotato il sacco; la polizia ha raccolto tutti gli elementi necessari e i giudici hanno firmato un provvedimento che vieta all’uomo di avvicinarsi alla ex, di telefonarle o contattarla in ogni modo. Se dovesse violare l’ordine scatterebbe provvedimento restrittivi più severi.
E ovviamente la denuncia arriverà davanti a un giudice; l’uomo dovrà rispondere alla giustizia di quanto accaduto.
e.romano
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