Bottone eroico, Pissardo perdonaci. Giovio, così la pantera sbrana le prede

Calzi infortunato, ma la sua essenza è in ogni compagno, Le pagelle di Gabriele Galassi

A inizio anno ci siamo sbilanciati, chiedendoci: «Ma Pissardo ha la necessaria personalità per difendere i pali del Varese?». Ci rispondiamo: «Perdonaci, saracinesca, per aver dubitato».

Sicuro, efficace, sempre più coraggioso. Cresce, partita dopo partita. Non ti fermare.

Così il super tifoso Lele Bellorini intervistato in settimana: «Dà sempre qualcosa in più. Mi piace il suo spirito. È lo spirito da Varese». Ecco.

Partita concreta, precisa, utile, intelligente. Per il bene del Varese, che lo ha folgorato un anno fa e continua a spingerlo a dare il 110%.

Qualche piccola difficoltà nel contenere gli avversari, che continuano a scambiarsi attaccando quasi sempre dal suo lato. Ma, anche sotto tortura, non si arrende. Mai. (BONANNI sv).

Si danna l’anima per tenere in equilibrio il sistema: sì, è un’ala, ma di quelle abituate a giocare più avanti. Nel finale non molla l’assist del possibile 3-0: era giusto darlo ma non necessario, si può perdonare. (CUSINATO sv).

«Non togliermi, piuttosto muoio»: questa la definitiva risposta del centrocampista all’ennesima richiesta sulle sue condizioni in arrivo dall’alto della casetta da parte di Baiano.

La vicinanza di Bottone (e l’anima di Calzi, ieri nella testa, nel cuore e nelle gambe di tutti i compagni: torna presto, Giampaolo. Ti aspettiamo) gli dà forza per buttarsi in contrasto e coraggio per verticalizzare e far girare palla. Prova tanto silenziosa quanto importante.

In un modo o nell’altro, trova spesso la giocata per spaccare la partita. A Inveruno fu un grande gol, ieri un assist costruito con il suo fisico granitico e il suo pazzesco controllo di palla nello stretto. Un treno, da non fermare.

Ha parlato in settimana, da leader. Prendendosi le sue responsabilità. Dimostrando quanto ami questa maglia e i tifosi biancorossi. Parole, belle. E seguite dai fatti. Il Giovio che ci può trascinare dove vogliamo (e vuole) tornare è tutto nel 2-0: grinta e talento, forza e tecnica, sacrificio e classe. La pantera ha fame. E se morde così, sbranerà ogni preda.

Fa gol. Eccome se fa gol. Praticamente sempre. E in qualsiasi modo. Eppure c’è ancora chi rimpiange il passato… (Piraccini 7: risponde alle critiche, anche dure, ricevute dopo la prestazione opaca di Caronno con il carattere che ci aspettiamo da lui in ogni gara. E al primo pallone, sull’assist dell’amico Giovio, sfiora un gol da urlo. Arriverà. Arriverà).