Brutto clima e divisioni figlie del Cavaliere

Berlusconi non vuol saperne di andarsene in pensione, meritata! Tanti, soprattutto nel “suo” partito, ci speravano; ma il cavaliere disarcionato di Arcore non vuol rendersi conto che non sono tanto i sé-dicenti intellettuali alla Scalfari o alla Travaglio o la congrega degli “scrittori” con il cuore a sinistra e il portafogli ben stretto a destra o in Svizzera a non volerlo, ma sono i tanti, tantissimi italiani stanchi delle sue buffonate, del suo egocentrismo patologico e della sua mancanza di senso dello Stato (a meno che ritenga esser lui lo stato). Berlusconi – e questo lo dice uno che fu

di Forza Italia fin dall’inizio, poi se ne andò, ma non ripudiò mai il suo passato berlusconiano – è riuscito a riportare l’Italia al 1948, a quella divisione manichea tra buoni e cattivi di destra o di sinistra. Una nazione ha bisogno di un leader che unisca e non che divida, e Berlusconi non lo è stato. Un’ultima noticina: mi fa ribrezzo il metodo e la mentalità di piazzale Loreto, tali sono le azioni contro Berlusconi di questi giorni portate avanti da gruppi di sinistra guidati purtroppo anche da chi dovrebbe essere al di sopra di certe manifestazioni oscene.

Carlo Passarotti
Gallarate

Berlusconi non andrà in pensione. Non è tipo da rassegnarsi alle sconfitte. Il suo nuovo obiettivo è evitare la diaspora dal Pdl e di ricostituire, sotto diverso nome e con un altro leader, il polo dei moderati. Un’impresa quasi impossibile, e proprio per questo alla sua portata. Ma se il tempo passa e si andrà verso la fine naturale della legislatura, sono Casini e Fini ad avere più chances

di Berlusconi di creare un centro di forte attrazione popolare. I voti in palio sono quelli del ceto medio, che il Cavaliere ha diviso dopo essersi proposto di unire. L’ha diviso non facendo la politica che ci si attendeva da una destra liberale, riformista, moderna. Proprio perché ha diviso, ci sono stati i censurabili insulti e i dileggi di Roma. Ma non erano organizzati: erano, almeno in gran parte, spontanei.

Max Lodi

p.marengo

© riproduzione riservata