BUSTO ARSIZIO Dura condanna per gli ululati razzisti, ma ora non si infanghi la tifoseria della Pro Patria. Fuori dallo stadio e sui social network, si è presto scatenata la reazione del popolo biancoblù. Che rigetta con forza l’etichetta razzista, dopo l’abbandono del campo da parte dei giocatori del Milan durante l’amichevole allo Speroni tra Pro e rossoneri.
«Da parte nostra non è partito nessun coro razzista: la reazione del Milan è stata spropositata, così come il can can mediatico». Cristiano, portavoce degli Ultras della Pro Patria, puntualizza il pensiero della curva bustocca. «Cori razzisti non ce ne sono stati, semmai un coro goliardico sulla Satta, fidanzata di Boateng. Qualche “buu” può essere partito da qualcuno estraneo al nostro gruppo, visto che in curva c’era molta più gente del solito. Smentisco comunque la presenza di ultras di altre squadre». Cristiano conclude: «È gravissimo che Boateng abbia calciato il pallone con violenza verso i tifosi».
«Quattro deficienti non possono rovinare l’immagine di Busto e dei tifosi della Pro Patria – sottolinea Roberto Centenaro, presidente del Pro Patria Club – L’attuale società sta lavorando tanto e bene per rilanciare agli occhi di tutta Italia la credibilità e l’immagine della Pro Patria. Poi ci si mettono quattro deficienti e si rischia di dover ricominciare da capo, perché probabilmente adesso, negli altri stadi, ci etichetteranno come razzisti». La realtà è ben diversa:
«Nella sua stragrande maggioranza il pubblico di Busto è tutt’altro che razzista, e l’ha dimostrato anche in questa occasione applaudendo al momento dell’uscita dal campo delle due squadre. Decisione rossonera eccessiva, così come non è stato affatto bello il gesto di Boateng, che ha scagliato il pallone contro i tifosi». Sintetizza Centenaro: «Gli autori dei “buu” meritano un 2, i giocatori del Milan un 5,5 e gli altri tifosi presenti un bel 10».
Ricorda Lorenzo Pisani, assessore a Marnate e supertifoso biancoblù: «Nell’anno del cosiddetto Dream Team, tutto lo stadio osannava Toledo, Do Prado, Fofana. Tutti giocatori di colore. Come si fa ad accusare di razzismo i tifosi della Pro?». Opinioni e discussioni spopolano su Facebook. Pure tra gli esponenti politici bustesi. Erica D’Adda, segretaria del Pd cittadino, auspica che dei fatti di ieri si parli al prossimo consiglio comunale e aggiunge «Farioli, oggi siamo tutti Boateng!» rivolgendosi al primo cittadino. Il quale, presente allo Speroni, ha tuonato: «Una caduta di stile di qualche deficiente non può offuscare l’immagine di Busto, esemplare per ospitalità e tolleranza. La colpa di quello che è successo è anche di quei professionisti che non hanno saputo fare il loro lavoro: intendo l’arbitro e alcuni giocatori». Infine Farioli definisce impropria la reazione di Boateng «che tira un pallone a 200 km/h contro un tifoso».
È «una figuraccia mondiale» per il consigliere comunale del Pdl Enrico Salomi. «Busto, la Pro e i suoi veri tifosi non la meritano. Oggi allo stadio mio figlio, a 11 anni, ha purtroppo capito cosa sia il razzismo».
b.melazzini
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