Potreste spiegarmi per quali motivi, mentre noi italiani abbiamo accettato lacrime e sangue pur di cercare di salvare una economia disastrata, i greci rifiutano i sacrifici, pur volendo fortissimamente rimanere in Europa, inadempiendo agli impegni da loro assunti, quando hanno aderito alla Ue?
Carlo Mario Passarotti
Gallarate
Perché ci sono popoli anche più indisciplinati, egoisti, irresponsabili del nostro. O meglio: ci sono fasce di popolazione di questo segno.
Sono quelle che, non osservando alcuna regola dello Stato, lo portano alla catastrofe. Incoraggiati in questo da politici che non gli raccontano la verità, che non intervengono quando e dove sarebbe necessario, che pensano alla convenienza personale e al massimo di partito, non certo all’interesse del Paese. Ci sono fasce di popolazione che non hanno sentore identitario: gliene importa nulla del senso d’appartenenza a una comunità.
Ne rimuovono l’esistenza. Non individuano in ciò che è pubblico la prosecuzione di ciò che è privato. Vale per le nazioni più giovani e per le più antiche. Come la Grecia. Che inventò la partecipazione, l’agorà, la cosa appunto pubblica, la democrazia e tutto il meglio che una vita d’insieme può pretendere. Ma è precipitata nell’abisso dell’individualismo superficiale, dell’infrazione abitudinaria delle leggi, del vivere ciascuno per conto proprio, sicura che si sarebbe rivelato un vivere senza problemi. O meglio: che altri (chissà chi) sarebbe comunque riuscito a risolverli. Naturalmente non tutti hanno la medesima responsabilità, e ora a sopportare le conseguenze del disastro è chi ne ha meno colpa. Ma accertato questo, la domanda è la solita che vale per il resto del mondo in crisi: è preferibile perdere qualcosa per non perdere tutto o illudersi di poter salvare tutto e finire per perdere molto?
In fondo, i greci si potrebbero consolare con la storia. Come diceva l’ateniese Socrate, se guardate a tutto ciò che viene messo in vendita, scoprirete di quante cose potete fare a meno.
Max Lodi
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