Burioni ha il covid: “Grazie alla 4^ dose non sono in ospedale”

"Io ho fatto la settimana scorsa la quarta dose, penso che questo sia stato importante per far sì che la malattia non sia grave".

“Il vaccino fa sì che io possa essere qui e non in ospedale, con febbre, tosse, mal di testa e una voce alla Barry White: tutto sommato è una malattia che non è particolarmente grave. Questo grazie al vaccino. Io ho fatto la settimana scorsa la quarta dose, penso che questo sia stato importante per far sì che la malattia non sia grave“. Così Roberto Burioni, in collegamento da casa malato per Covid, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3.

“Dobbiamo prendere atto di una cosa: lo scenario è completamente cambiato da quello dello scorso anno con l’arrivo della variante Omicron 1 e 2 prima e poi la variante Omicron 5 poi, che io mi sono molto probabilmente preso” dice il virologo, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Sulla protezione conferita dal vaccino Burioni osserva: “Il vaccino non ha più una grande efficacia nel proteggere dall’infezione, mentre lo aveva fino alla variante Delta e quindi aveva un senso renderlo obbligatorio per i sanitari e il Green Pass. Io sono l’esempio di come il vaccino non protegga contro l’infezione. Il vaccino è molto efficace nell’evitare conseguenze molto gravi. Abbiamo un virus contagiosissimo e quindi dobbiamo proteggerci”.

Su come convivere con il Covid il virologo spiega che “con questo virus dobbiamo conviverci, a meno di vaccini miracolosi che non si vedono però all’orizzonte, questo virus è il quinto coronavirus che interessa l’uomo. Non possiamo in questo momento pensare a nuovi lockdown, alla chiusura delle scuole, dobbiamo accettare che questo virus circoli. L’approccio alla cinese non funziona ed è molto dannoso per l’economia e tante altre cose. Per prima cosa dobbiamo far sì che questo muro d’immunità che ci protegge dalle conseguenze gravi sia il più forte possibile,

possiamo farlo con i vaccini. In generale dobbiamo ricordarci che una malattia così contagiosa, anche se causa una sindrome lieve, può portare gravi danni: non tanto al singolo, ma alla collettività. Io domani non andrò in ospedale e non farò lezione, se si contagiano un gran numero di guidatori di autobus, il trasporto pubblico si ferma. Così come per scuole e ospedali. La legge dice che oggi le mascherine non sono obbligatorie, ma dice anche che posso tenere aperta la mia decappottabile quando piove. Però io non lo faccio. Dobbiamo agire con il buonsenso, usare la mascherina quando siamo in zone affollate, al chiuso come in un teatro, in un cinema, in un treno. Vorrei invitare chi sta male a non andare a lavorare, state a casa. È una regola generale, che valeva anche nel 2018 quando c’era solo l’influenza”.

Poi sulle vaccinazioni: “Al momento la cosa migliore è fare subito la quarta dose o la terza per chi non l’ha ancora fatta, perché due dosi non sono molto efficaci. Devono essere passati quattro mesi dall’ultima dose o dalla diagnosi di Covid. Per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale, è un vaccino che non ha una protezione molto alta ma è molto sicuro ed è consigliabile farlo. Anche perché l’influenza non è una passeggiata quando si contrae ed è meglio essere protetti. La raccomandazione rimane vaccinatevi appena potete”.