Busto, addio a Mario Ferrazzi industriale e reduce della Russia

BUSTO ARSIZIO Addio a Mario Ferrazzi, imprenditore bustocco e memoria storica della campagna di Russia nella seconda guerra mondiale.

Aveva 91 anni. Lascia la moglie Anna e i due figli Paolo e Andrea. I funerali si svolgeranno oggi alle 14 nella chiesa dei Frati.

L’esperienza della guerra sul fronte orientale fu per Ferrazzi particolarmente pesante e dolorosa: dopo la ritirata di Russia, effettuata a piedi, fu costretto a due anni di prigionia in un campo di concentramento nazista.

Successivamente gli fu assegnata la medaglia d’argento al valore militare. «Quando si parlava del periodo bellico – ricorda l’amico Luigi Giavini, storico della città di Busto – dalle parole di Ferrazzi emergeva soprattutto la consapevolezza di aver compiuto il proprio dovere.  E non nascondeva – aggiunge Giavini – un certo fastidio per l’ipocrisia di quei commilitoni che,  pur non avendo patito le sue stesse sofferenze, passarono gli anni successivi a vantarsi di imprese che, in realtà, non compirono». Nel dopoguerra, Ferrazzi portò avanti brillantemente l’attività di famiglia, dirigendo l’amideria di via XX Settembre. «Un’altra realtà di cui andava orgoglioso – continua Giavini – era quella dell’Istituto tecnico agrario di Villa Cortese, nato grazie alla Fondazione Ferrazzi-Cova».

Il lutto colpisce da vicino anche la sezione bustocca degli alpini, di cui Ferrazzi, storica penna nera, era socio: «Con Mario Ferrazzi se ne va un altro pezzo di storia – sottolinea il capogruppo Franco Montalto – La sua testimonianza e i suoi racconti sono stati per noi un grande insegnamento».

m.lualdi

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