BUSTO ARSIZIO Da Haiti alla sua città natale, Busto, per portare avanti i tanti progetti.
Suor Marcella Catozza, missionaria francescana impegnata ad Haiti, è tornata a Busto Arsizio, la sua città natale, starà in Italia ancora per qualche settimana, il tempo di incontrare gli amici che camminano con lei e portare la preziosa testimonianza.
Nella baraccopoli di Waf Jeremie, periferia della periferia di Port au Prince su una discarica, suor Marcella ha realizzato il Vilaj Italyen con una clinica, una scuola e un ambulatorio, altre attività importanti. Dopo il terremoto che ha colpito la capitale nel 2010, ha realizzato 120 case per gli haitiani e continua, tra innumerevoli difficoltà, a portare avanti l’opera di ricostruzione insieme a tanti volontari e il sostegno dei bustesi e della Valle Olona negli anni.
Un anno duro alle spalle: «Siamo stati costretti a chiudere la nostra clinica per lunghi periodi e abbiamo messo dubbio la possibilità di restare. Attualmente stiamo cercando di ripartire» Ma si riparte. E serve aiuto. Anche perché «due anni e mezzo fa il Comune di Busto Arsizio ha aperto una sottoscrizione cittadina per sostenere le nostre opere – spiega suor Marcella – Purtroppo non è stata raggiunta la cifra che ci era stata promessa (30 mila euro, ndr) e abbiamo ricevuto soltanto la prima metà. Questo purtroppo ci ha messo in crisi perché noi avevamo fatto affidamento su quei soldi promessi. Se i cittadini sostengono la sottoscrizione (conto corrente al Credito Valtellinese IBAN IT 05F0521622800000000005357, causale “amministrazione comunale di Busto Arsizio pro-Haiti”) possono intervenire in nostro aiuto laddove evidentemente il Comune di Busto non è in grado di farlo».
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m.lualdi
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