Busto Arsizio, due piazze per due visioni di sicurezza: destra e sinistra si confrontano

A Busto Arsizio due manifestazioni opposte sul tema della sicurezza: da una parte chi chiede ordine e tolleranza zero, dall’altra chi promuove dialogo, integrazione e denuncia le restrizioni come risposta al disagio sociale.

Domenica 26 gennaio, il centro di Busto Arsizio è stato teatro di due manifestazioni contrapposte sul tema dell’ordine e della sicurezza. Nonostante la tensione della vigilia, le proteste si sono svolte in modo pacifico, grazie anche alla presenza discreta ma efficace delle forze dell’ordine, tra cui polizia, carabinieri e agenti della polizia locale.

Due piazze, due messaggi opposti

In piazza Garibaldi, circa 200 persone vestite di scuro e con tricolori hanno urlato slogan come “L’Italia agli italiani” e “Busto è nostra e ci appartiene”. L’organizzatore, Checco Lattuada, ha precisato che l’intento non era di attaccare gli stranieri integrati, ma di protestare contro “delinquenti, spacciatori e chi non rispetta il vivere civile”. Ha rivolto un appello ai giovani stranieri, invitandoli a non cadere “nella rete della sinistra” e a cambiare stile di vita.

In piazza Santa Maria, un centinaio di manifestanti, tra cui donne, uomini e bambini, hanno ribadito l’importanza della Costituzione, del valore dell’antifascismo e dell’integrazione degli stranieri come risorsa. Angelo Renna, del Comitato Antifascista, ha criticato la manifestazione della destra definendola “una provocazione alla vigilia del Giorno della Memoria”. Un giovane del Gruppo Tanuki ha denunciato il clima di repressione creato dal governo, parlando di “emergenza baby gang” come strumento per giustificare restrizioni e controlli.

L’episodio scatenante

La tensione sul tema sicurezza è aumentata dopo un episodio avvenuto il 10 gennaio, quando un gruppo di giovani stranieri ha cercato di ostacolare il fermo di due nordafricani che creavano disordine in piazza Garibaldi. Questo evento ha acceso il dibattito e portato alle due manifestazioni.

Nessun incidente, ma poco coinvolgimento cittadino

Le manifestazioni si sono concluse alle 19:30 senza incidenti. Tuttavia, entrambe le piazze sono apparse fortemente politicizzate, con pochi cittadini comuni coinvolti.

In piazza Santa Maria erano presenti rappresentanti di varie associazioni, come la Rete Antifascista Altomilanese, Legambiente, Europa Verde e sindacati. In piazza Garibaldi, invece, si sono visti esponenti dell’estrema destra, tra cui Alessandro Limido dei Dora, membri di Casapound, Ultras della Pro Patria e giovani del Blocco Studentesco.

Un confronto che ha mostrato due visioni radicalmente opposte su sicurezza e integrazione, senza però coinvolgere a fondo la cittadinanza.