Busto Arsizio, lo sfrattano Lui si butta dal terzo piano

BUSTO ARSIZIO Sfrattato si getta dal balcone di casa sotto gli occhi esterrefatti dei vicini e dei soccorritori. Un uomo di 54 anni, disoccupato con moglie e figli a carico, si è buttato dal terzo piano della palazzina Aler di via Einaudi, dove risiede. L’uomo è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Busto Arsizio: le sue condizioni sono gravissime. Il gesto sarebbe dovuto alla disperazione e alla paura di rimanere senza casa: l’uomo

ha tentato il suicidio sperando forse di evitare lo sfratto per sé e per la sua famiglia.
Il fatto è avvenuto intorno alle 12 di giovedì. L’uomo si è barricato in casa dopo aver intuito che stava arrivando l’ufficiale giudiziario per rendere esecutivo lo sfratto e quindi per allontanarlo dall’alloggio; il cinquantaquattrenne si è issato sulla balaustra di uno dei balconi del suo appartamento. Potrebbe aver iniziato a pianificare il gesto una settimana fa circa, quando ha ricevuto la lettera con la quale si annunciava la messa in esecuzione della procedura di sfratto. Procedura peraltro irreversibile: la famiglia era morosa nei confronti della proprietà dell’alloggio. Da circa un anno l’affitto non veniva più versato con regolarità. Di qui, a norma di legge, l’avvio della procedura di sfratto; un mesetto fa la famiglia avrebbe chiesto con ogni mezzo di rinviare l’inevitabile ricevendo, però, parere negativo data la situazione di insolvenza reiterata. Quindi l’annuncio del prossimo arrivo dell’ufficiale giudiziario. Ll’uomo in preda alla disperazione si è issato sul balcone. A quel punto sono iniziate le chiamate ai soccorsi: sul posto Croce Rossa, vigili del fuoco di Busto-Gallarate, polizia locale e carabinieri. Mentre i militari cercavano di parlare con l’uomo dal balcone di un altro appartamento tutti provavano a rassicurarlo. L’uomo, però, non deve aver creduto alle promesse di nessuno, nemmeno alla possibilità di una sospensione dello sfratto, perché mentre i pompieri gonfiavano i tutori per ammortizzare l’eventuale caduta, si è spostato sul lato della balaustra che dava accesso a uno spiazzo “scoperto” del cortile e si è gettato nel vuoto.

b.melazzini

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