Bilancio 2013 e riordino delle partecipate, ennesimo rinvio sul tavolo della maggioranza: Lega Nord e Pdl non hanno ancora trovato la quadra. Ma stavolta il “miracolo” di non aumentare le tasse sarà molto difficile da centrare. Il sindaco Gigi Farioli è chiaro: «I servizi essenziali non si toccano».
Continuano ad esserci quattro milioni che “ballano”, dopo che il lavoro certosino di “taglia e cuci” della spending review messa a punto dall’assessore al bilancio Laura Mira Bonomi ha permesso di ridurre il disavanzo sulla spesa corrente da oltre 17 milioni ad appena 4,5 milioni di euro. Con grossi sacrifici chiesti agli assessorati, in primis quello alla cultura. Ma ancora non basta, se si vuole centrare l’obiettivo, concordato dagli alleati di maggioranza, di non aumentare la pressione fiscale comunale (Imu, Irpef e Tares) che, come rivendica spesso Farioli, è «la più bassa in Lombardia».
Così ieri di fronte all’assessore Mira Bonomi si sono confrontati la Lega Nord, presenti il segretario cittadino Alessio Rudoni e la presidente di Agesp Servizi Paola Reguzzoni, e il Pdl, con il coordinatore Emanuele Antonelli e il suo vice Alessandro Chiesa. Per recuperare quegli oltre quattro milioni tra le pieghe dei conti. Verranno chiesti sacrifici al gruppo Agesp: altri tre milioni di euro, in parte sfruttando i più ampi spazi di manovra sul fronte della spesa per investimenti (tra sbloccacrediti e patto di stabilità verticale Busto Arsizio ha una capacità di pagamento di circa 18 milioni di euro per il 2013). Per il resto non ci sono alternative, a meno che il governo (improbabile) non dia qualche certezza
in più sulle entrate entro agosto: o si tagliano servizi essenziali o si alza qualche aliquota fiscale. «In questo momento – spiega il sindaco – se l’aspettativa è di non toccare niente, non mi sento di garantirla, anche se lavoriamo per quell’obiettivo. Certe spese sono incomprimibili, e mi riferisco ad alcune spese sociali, e a quelle sull’educazione, la famiglia e gli anziani». Con questo dubbio Lega e Pdl si aggiorneranno. Insomma, l’attesa “quadra” non è ancora arrivata, anche se il bilancio va chiuso e approvato in giunta entro il 9 settembre. Sempre a dopo le ferie slitta anche il riordino delle società partecipate, visto che il consiglio comunale previsto per fine luglio è stato cancellato. «Ma l’atto d’indirizzo verrà sottoposto ai capigruppo» assicura Farioli.
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