Busto, borse di studio al Crespi In attesa del liceo musicale

BUSTO ARSIZIO Le note della musica classica hanno accompagnato ieri pomeriggio al Museo del Tessile la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti del liceo classico e linguistico «Daniele Crespi» da parte della Fondazione liceo Crespi e dell’associazione Amici del liceo. Non a caso dato che «il Crespi si è proposto l’obiettivo di attivare un liceo musicale – ha affermato il sindaco Gigi Farioli, ex allievo della scuola – e che il Museo sorge nel parco di Villa Tosi, destinata a diventare “Casa della musica”».Già ora nel «biennio del nuovo indirizzo Scienze umane si studia musica», ha precisato la dirigente Cristina Boracchi. Al posto del maestro Alessandro Solbiati, compositore di fama internazionale, è intervenuto il pianista e musicologo Alfonso Alberti e un duo di artiste che ha eseguito alcuni brani musicali: la clarinettista Selene Framarin e la pianista Aska Carmen Saito.Nove i ragazzi che sono stati premiati con la borsa di studio. Agli ex studenti dell’ultimo anno, ora iscritti all’università, sono stati assegnati 800 euro: Patrick Bani dell’ex 3B classico, Isabella Fiore dell’ex 3A classico, Laura Magnoni ed Elisa Macchi dell’ex 5Q linguistico, Giulia Vendola dell’ex 5N linguistico e Marta Passerini dell’ex 5L linguistico. 500 euro è stata invece l’entità della borsa di studio per gli allievi del terzo e quarto anno: Veronica Castiglioni oggi in quarta linguistico, Chiara Minelli della 4N linguistico e Marta Viceconti della 3B classico. «La Fondazione

liceo Crespi ha poco più di due anni – ha ricordato la presidente Lucia Marrese, ex insegnante del liceo – ed è nata con due obiettivi: rendere più visibile lo stretto legame tra il nostro liceo e la città e solidarietà nei confronti di chi avesse necessità a scuola. Una delle nove borse di studio è stata offerta dall’associazione Amici del liceo e un’altra dalla classe 4O. Non è beneficenza ma una dimostrazione di solidarietà per chi merita».Per Elisa Macchi, ora iscritta a Economia, e Laura Magnoni, studentessa in Infermieristica, la borsa di studio è «sia un aiuto per l’università, che ha un costo, che una soddisfazione personale – affermano – è bello vedere la propria fatica e i propri meriti riconosciuti. Questi cinque anni ci hanno dato molto, soprattutto sul lato umano». Essere uscita «bene da questo liceo, che è decisamente impegnativo, ti fa sentire orgogliosa – aggiunge Elisa – sai cosa hai passato, non è stata una passeggiata. Ora con la riforma fanno meno ore rispetto a quelle che abbiamo fatto noi». Per Patrick Bani, ora iscritto a Economia, la borsa di studio è la «premiazione per un percorso effettuato e un incentivo per dare il massimo – afferma – è un beneficio che va oltre il valore economico. La scuola mi ha formato, quello che sono ora lo devo al liceo Crespi, sono fiero di averlo frequentato».Brigida Rangone

s.bartolini

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