La città dei centenari: ce ne sono già venti, ma da qui a fine anno se ne attendono al traguardo altri 14. Ma Busto Arsizio è un paese per vecchi?
Ormai il sindaco Gigi Farioli ha praticamente un appuntamento alla settimana con i festeggiamenti di un centenario, o più facilmente di una centenaria.
Ieri era a Borsano a portare il tradizionale mazzo di fiori e la targa-ricordo della città a Sebastiana Foti, arzilla bisnonna che ha compiuto il suo primo secolo di vita, ma già si prepara a ritornare nel quartiere settimana prossima per celebrare un’altra nonnina che tocca il prezioso traguardo.
«Si vede che a Busto si vive bene», ci scherza su il primo cittadino. Ma i dati dell’ufficio anagrafe parlano chiaro: gli ultracentenari a Busto, con la new entry di ieri, sono arrivati a quota 22, di cui due deceduti all’inizio di quest’anno (tra cui il noto artista Aldo Alberti che era arrivato a quota 101). Tra questi, appena cinque uomini.
Da qui alla fine del 2014, sono già pronti a ricevere gli auguri ufficiali del sindaco Farioli altri 14 novantanovenni. Un boom di centenari, ma soprattutto di centenarie, che negli scorsi anni aveva persino fatto emergere in consiglio comunale (dall’allora consigliere di An Ninetto Pellegatta) la richiesta di uno studio approfondito sulla longevità delle donne rispetto a quella degli uomini.
«Sono gli effetti di un sistema sanitario che è considerato tra il secondo e il terzo migliore al mondo – sottolinea il dottor Paolo Genoni, medico di medicina generale a Borsano, oltre che consigliere delegato alla Salute – Le terapie, la prevenzione, la qualità dell’assistenza e dei farmaci allungano la vita media. Raggiungere il secolo di vita è ancora oggi un fatto eccezionale, ma il termine naturale della vita va ormai sempre più verso i novant’anni, quindi forse dovremo cominciare ad abituarci ad alzare l’asticella dei festeggiamenti ufficiali verso i 105 o i 110 anni».
Per il medico, il segreto della longevità è un mix di fattori: «Curarsi bene, non fumare, mangiare correttamente e fare attività fisica, accompagnando il tutto con le terapie giuste – sottolinea Genoni – la genetica non basta, per arrivare a cento anni c’è bisogno anche di terapie farmacologiche adeguate».
L’allungamento dell’età media però può diventare anche un problema, o una sfida, per l’assistenza. L’assessore ai Servizi sociali fa notare che «i fondi per l’assistenza agli anziani non possono essere toccati, considerato che abbiamo una lista d’attesa di ben 200 anziani per la residenza alla Provvidenza».
Anche per il dottor Genoni «la sostenibilità del modello sanitario, vista l’incidenza della spesa per la diagnostica degli over 65, è la vera sfida del futuro».
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