Busto Arsizio – La pausa pranzo in centro città non ha confini, né nazionali, né culinari. Dal panino con il “brat wurst”, il wurstel bianco tedesco aromatizzato alla griglia, alla cucina sushi con un tocco italiano, si ha davvero l’imbarazzo della scelta. E per chi non mangia carne, pesce e derivati di animali, non manca nemmeno la rosticceria vegana che attira anche i lavoratori carnivori, ma salutisti, della zona.
Continua così il nostro viaggio nei quartieri della città e nei locali per vedere come cambia la pausa pranzo e come si adeguano le realtà commerciali. Soprattutto in centro, tra via Milano, le piazze principali e i viali pedonali, a bussare alla porta di fast food e locali sono per la maggior parte lavoratori e studenti delle scuole superiori. Tra i tanti bar che propongono panini e piadine imbottite, ha di recente aperto in via Matteotti un locale che ha fatto della griglia la sua specialità. Non a caso si chiama “Panino Grigliato”: qui, hamburger (si trova anche il macinato fresco di carne di cavallo e di chinina), wurstel (in arrivo ogni giorno dalla Germania) e salamelle, vengono grigliate al momento prima di finire in mezzo ad due fette di tenero o croccante pane fresco: «Siamo aperti da poco ma gli affari stanno andando bene – commenta Massimo gestore del locale insieme a Claudia e Gabriele, Torretta e Luca Dal Broi – nel locale griglieria si possono ordinare i panini d’asporto; a lato abbiamo anche un piccolo ristorante con 30 posti a sedere. In città mancava un posto così, dove fermarsi per un pranzo veloce ma di qualità: tutti i nostri prodotti sono freschi, nulla è surgelato. A mezzogiorno arrivano lavoratori e studenti; una clientela eterogenea». Corso Matteotti ha bisogno di un importante intervento di riqualificazione, ma i locali non mancano: pochi metri più avanti, incontriamo l'”Antica Locanda”, trattoria che offre piatti semplici della cucina regionale e mediterranea a prezzi abbordabili.
Poco fuori dal centro pedonale, in via Palestro, sta andando a gonfie vele “Gusto Arsizio”, la prima gastronomia vegana del varesotto aperta dallo scorso luglio in città. Ciò che stupisce gli stessi gestori è che il 90 % della clientela non è nemmeno vegetariana: «Chi lavora negli uffici della zona viene da noi perché vuole stare leggero ed è salutista – spiega Erika Bottarini – molti vegani invece arrivano anche da lontano per assaggiare le nostre specialità, come le lasagne di pane carasau al pesto e la
torta ciocco-mente di Irene Corazza». Ha già fatto tendenza il nuovo sushi bar “A me mi”, inaugurato lo scorso 6 maggio in via Cardinal Tosi, ottimo locale per un pranzo alternativo. Andrea Riva e Gianluca Roberto, hanno importato a Busto il concetto del fresh food all’americana. Qui la cucina è giapponese ma rivisitata in modo originale con un tocco creativo all’italiana. E per farsi pubblicità, anche “A Me Mi” ha aderito a Groupon, il portale che offre promozioni e acquisti di gruppo, lanciando vantaggiose offert.Valeria Arini
p.rossetti
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