Busto, due famiglie sfollate Danni a scuole e centro di atletica

Busto Arsizio – Una città ferita, ma pronta a rialzarsi. Non solo danni alle strutture, la tromba d’aria si lascia dietro anche due famiglie sfollate. Sono gli abitanti dell’ultimo piano del palazzo di via Lamarmora al 16, a Sacconago, dove la furia delle intemperie ha fatto venire giù quasi tutto il tetto.

Uno schianto spaventoso, i cui segni sono ancora ben visibili su un’automobile parcheggiata sul retro, colpita in pieno parabrezza dal comignolo del palazzo. «Il tetto era stato rifatto, ora l’assicurazione dovrebbe rifondere i danni – spiega un abitante del condominio – sono cose che capitano, con tutta quella forza del vento che c’è stata in quei minuti». Le due famiglie peruviane (una coppia e una coppia con due figli), proprietarie degli appartamenti dichiarati temporaneamente inagibili, per ora si sono arrangiate, sistemandosi a casa di parenti, ma il Comune è pronto a mettere a disposizione degli spazi, attraverso la collaborazione delle associazioni di volontariato, se la condizione di precarietà dovesse protrarsi. La situazione di via Lamarmora è, sul fronte delle palazzine private, la ripercussione più grave del nubifragio di lunedì. Uno scenario simile lo troviamo al civico 10 di via Bonghi, in zona Tre Ponti, dove una palazzina di sette piani è stata scoperchiata dalla tromba d’aria.

I resti del tetto sono adagiati nel cortile condominiale, mentre un’impresa edile è già al lavoro per impermeabilizzare e rimettere in sesto la copertura. «Per fortuna non abbiamo avuto altri danni, oltre al tetto, a parte qualche disagio per gli appartamenti all’ultimo piano» racconta uno degli abitanti del palazzo. L’intervento tempestivo di messa in sicurezza ha permesso di evitare l’inagibilità dei locali al piano

alto. A Sant’Edoardo meno rilevanti ed evidenti i danni subiti da un palazzo di via Milazzo al civico 44. Anche qui interessato il tetto. «Ma hanno già messo a posto tutto» riferisce la barista del locale al piano terra. In viale Boccaccio traballa una vecchia pensilina della fermata degli autobus, a fianco dell’omonimo ristorante: è stata messa in sicurezza con il nastro bianco e rosso.

Poi c’è la fila dei danni a impianti sportivi, scuole e parchi. Alle primarie Pascoli di Madonna Regina non ha retto il tetto, ma sono caduti in cortile anche due grossi pini. Gli operai ieri erano già al lavoro, anche per sgomberare la strada che costeggia la scuola. A Borsano il polo di via Lodi è stato toccato per via dell’allagamento della palestra delle medie Parini, ma prima dell’inizio delle scuole ci sarà bisogno anche di un robusto intervento di ripulitura del verde per la quantità di rami e foglie dispersi nel giardino e sui viali esterni ai plessi. In altri istituti si dovranno sostituire diversi serramenti danneggiati. In zona industriale a Sacconago a subire danni è il centro di atletica Angelo Borri. «Danni consistenti – racconta Romano Pinciroli, patron della Pro Patria Atletica – la gabbia dei lanci è stata divelta, aperta, anche se è riparabile sostituendo pali e porte. Anche il sostegno dell’asticella del salto con l’asta è stato danneggiato. Il vento ha persino sollevato da terra e buttato per aria i teli, che contenevano tubi molto pesanti». Poi c’è la tensostruttura di uno dei campi da tennis di via dei Sassi, squarciata dal vento, ora da sostituire: uno scherzo da 200mila euro. Nel parco del museo del Tessile sono franate a terra parte delle transenne che delimitano il cantiere dei lavori al limitrofo parco di Villa Ottolini Tosi.

p.rossetti

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