Busto, in carcere va in gol il fair play

Al torneo di calcio dei detenuti un grande esempio: la rete decisiva è irregolare e il giocatore lo ammette. La coppa va alla Terza Sezione, ma vincono tutti. Gli organizzatori: «Dalle sconfitte ci si può rialzare»

BUSTO ARSIZIO – Se il torneo di calcio fra i detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio aveva lo scopo di educare,questo è andato in gol. Durante la finale svoltasi ieri mattina fra la Terza Sezione e quelli dell’area Trattamento Andamentale, a pochi minuti dalla fine questi ultimi segnano il gol del 3-2 in maniera regolare, ma da una ripresa del gioco un po’ confusa. C’è un attimo di smarrimento subito spazzato via da un giocatore(Sonny) della T.A. che decide di non considerare quella rete che dava il vantaggio alla sua squadra e che, probabilmente, le avrebbe assegnato la vittoria finale. «Non è successo nulla, riprendiamo daccapo», sentenzia. Il gioco riprende e sono quelli della Terza Sezione che vanno sorprendentemente in vantaggio fra gli sguardi increduli della

T.A. Partita finita? Macchè. Appena il tempo di rimettere la palla al centro e subito si ributtano in avanti trovando il 3-3 con un’azione spettacolare. Si va ai rigori e sono quelli della Terza Sezione che hanno la mira migliore. Se l’episodio del gol non gol fosse avvenuto su qualunque campo di calcetto o al parco pubblico, avrebbe scatenato una furente discussione e sicuramente sarebbero volate parole grosse. Chi aveva goduto del vantaggio non avrebbe indietreggiato di un millimetro. Dentro quelle mura di Via per Cassano ha invece prevalso la regola sportiva: quella appagante che sa rispettare l’avversario. E se, beffardamente sembra per un attimo metterti con le spalle al muro, se fai leva sulla tua forza che hai dentro, sa ripagarti facendoti sentire libero dentro.

Il progetto di un torneo di pallone per i detenuti è un’intuizione di , personaggio conosciuto a Busto nell’ambito della cultura. «Inizialmente consisteva nel creare una nazionale del carcere di Busto ed ho selezionato 16 giocatori su 220 che hanno fatto il provino. Ha affrontato qualche oratorio e la squadra del Pd. Poi è nata poi l’idea di organizzare anche un torneo interno fra le quattro sezioni con girone all’italiana la cui vincente ha sfidato la Trattamento Andamentale, ammessa direttamente in finale».
Il progetto è stato accolto con entusiasmo dal direttore del carcere,, perché «i pilastri dello sport fanno parte del percorso educativo del detenuto, aiutano a stare in gruppo e poi mi ritengo un calciofilo. Ma facciamo anche altre attività sportive come la corsa campestre», chiamata “Fuggi-Fuggi” Conclusione di torneo con premiazione per tutti i giocatori con tanto di attestato e con l’educatore ad evidenziare che «dalla sconfitta ci si può rialzare». Con lui (responsabile dell’Area Trattamentale), il vice commissarioed il volontario . Tutti a dare solennità ad un evento che ha mosso la rete interiore anche di chi vi ha assistito. Il rinfresco finale è stato offerto dalla Uisp di Varese.