BUSTO ARSIZIO La prima risorsa? Le nostre menti. Così Giorgio Squinzi, neo-presidente di Confindustria che ieri a Busto, all’assemblea degli industriali varesini, sprona i colleghi. Ma le priorità per le imprese e per questo paese ce le aveva ben chiare: «L’unico modo che abbiamo per cavarcela è di fare ricorso alla nostra più grande materia prima: le nostre menti».
Necessario dunque rimboccarsi le maniche «e Varese in tutto questo c’è». Una provincia cara al neo-presidente di Confindustria «per la vicinanza con Milano dove ho la mia attività, ma anche perché a Castellanza ho il Centro Ricerche Mapei Sport, un bell’esempio di sport pulito, ma soprattutto perché Varese è una tra le province più avanzate di questo Paese».
Tante le eccellenze che Giorgio Squinzi ci riconosce «la grande capacità di internazionalizzazione», tema dell’assemblea generale di Univa, prima di tutto.
Ma le menti e la volontà di andare avanti da sole non bastano in questo momento «l’intero paese soffre di bassa crescita – ha sottolineato Squinzi – difficile dunque fare impresa». Bisogna lavorare sulla globalizzazione e sulla modernizzazione delle aziende.
Non si può essere però moderni oggi se non si è veloci «e se questo paese non sarà in grado di semplificare ed eliminare i vincoli della burocrazia saremo condannati a un declino inesorabile». I politici hanno ben chiaro questo concetto, ha ribadito Squinzi: «Ora dobbiamo andare verso questa direzione», un obiettivo previsto persino dalla nostra Costituzione, «dove si dice che bisogna mettere cittadini e imprese in condizione di poter contribuire al progresso economico e civile del Paese».
Ma la burocrazia non è il solo freno alla crescita: «Ci sono pesanti ostacoli alla programmazione di investimenti certi» ha aggiunto Squinzi.
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m.lualdi
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