Busto, le parole di monsignor Pagani «Atto eroico, la Chiesa si rinnova»

BUSTO ARSIZIO «Questo gesto è un atto eroico che apre una porta straordinaria nella chiesa di Dio. E’ un dono di grazia, un precedente di cui Dio si servirà ancora. Penso che Benedetto XVI ha aperto una strada che pone la chiesa in un nuovo orizzonte dello Spirito».

Così monsignor Severino Pagani, prevosto di Busto Arsizio, commenta la notizia delle dimissioni del Papa, «un gesto che ha il peso di un millennio e che mi ha provocato due sentimenti – afferma – da un lato una certa tristezza nel vedere un uomo così buono, sincero e cordiale lasciare il timone supremo della chiesa, dall’altro ho avvertito come se lo Spirito gli avesse imposto una necessità».

Monsignor Pagani, che ha «sempre avuto una grande stima per Ratzinger e una grande ammirazione per la sua intelligenza teologica chiara, pulita e coraggiosa», di fronte alle dimissioni ha «avuto la prova ulteriore di trovarmi davanti a un uomo di un’altissima dignità, di una straordinaria bellezza e di un grandissimo coraggio», sottolinea. Il Papa «non fugge, non si ritira, non è confuso di fronte agli avvenimenti. Questo suo gesto – commenta il prevosto – è il frutto di una coscienza santa e pensosa, l’espressione di un amore lungimirante per la chiesa, una visione estremamente coraggiosa di come la chiesa ha bisogno oggi di rinnovarsi nel mondo».

Questa strada «fa soffrire e fa sperare. Non è solo un evento personale di santità, umile e meditato nella preghiera e nella sofferenza – prosegue monsignor Pagani – penso che questo gesto sia la promessa di una riforma invisibile e duratura, l’annuncio di una nuova modernità, la vittoria più grande verso ciò che Benedetto XVI ha sempre combattuto: il relativismo, l’ipocrisia».

Secondo il prevosto «queste dimissioni sono è il concilio ecumenico di Benedetto XVI. Ha aperto un varco nella chiesa che la rende più giovane, più rinnovabile, più vicina alla gente. É un segno per tutti noi ed è un grande sacrificio per un papa che è stato sempre onesto, intelligente e buono – conclude don Severino – solo lui, di eccezionale grandezza, poteva aprire un passaggio simbolico così carico di futuro».
Brigida Rangone

b.melazzini

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