Busto, non accetta la fine della relazione e perseguita la ex: scatta divieto di avvicinamento

Un 30enne latinoamericano accusato di atti persecutori nei confronti della donna con cui stava da quasi 10 anni. Minacce, pedinamenti, messaggi ossessivi, telecamere nascoste in casa e rapporti sessuali estorti con la forza: interviene la polizia

BUSTO ARSIZIO – Gli agenti della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno notificato a un trentenne, cittadino di uno stato centramericano, l’Ordinanza con la quale il Gip ha disposto il divieto di avvicinamento alla ex compagna, vittima da due anni dei suoi atti persecutori.   

I due, reduci da una relazione quasi decennale dalla quale sono nati tre bambini, si erano di fatto separati l’anno scorso, al culmine dell’ennesima, violenta lite che aveva richiesto l’intervento delle pattuglie. Era emerso, dagli accertamenti e dalle indagini svolte dal Commissariato di P.S. con la Procura della Repubblica, un quadro di minacce e molestie con le quali l’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione, bersagliava la ex rendendole la vita impossibile per il timore di ripercussioni sulla propria incolumità e per l’ansia che la attanagliava costantemente.   

Persecuzione che si concretizzava in continui passaggi sotto la casa e il luogo di lavoro della donna, pedinamenti, chiamate e messaggi a qualsiasi ora del giorno e della notte con minacce, offese e soprattutto accuse di intrattenere relazioni con qualsiasi uomo avesse a che fare non esclusi i congiunti, monitoraggio con telecamere nascoste nell’abitazione, spintoni, rapporti sessuali estorti con la forza e intimidazioni a chiunque frequentasse la donna a qualunque titolo.   

Da qui l’emissione del provvedimento che impone all’uomo, già destinatario di un Ammonimento emesso dal Questore, di rimanere ad almeno 500 metri di distanza dalla vittima con l’avvertimento che, in caso di violazione, potrà essergli applicata una misura cautelare più afflittiva.