Busto e Piacenza, rieccovi: tocca ancora a voi. A poco più di cinque mesi dalla finale tricolore, quella in cui le emiliane si sono ricucite lo scudetto sulla maglia, Unendo Yamamay e Rebecchi Nordmeccanica si ritrovano faccia a faccia per contendersi la Supercoppa italiana.
Ma quella che andrà in scena stasera al PalaIper di Monza (ore 20.30, diretta su RaiSport 1) sarà la riedizione della finale scudetto solo fino a un certo punto: le due grandi rivali, infatti, sono uscite profondamente rinnovate (nel caso di Piacenza, addirittura rivoluzionate) dal mercato estivo. Roster nuovi, vita nuova: fortunatamente per le farfalle, che si presentano all’appuntamento di stasera con molte più chances di successo rispetto all’atto finale del campionato 2013/14.
Sono parecchi gli spunti di interesse che la finale brianzola offre a tifosi e appassionati. Il primo è banale, ma non per questo meno importante: c’è in palio il primo trofeo della stagione.
Alzare al cielo una coppa resta un modo parecchio efficace per acquisire fiducia, coesione e consapevolezza nei propri mezzi, fattori fondamentali per squadre che, per forza di cose, ancora espongono il cartello “work in progress”.
Nello spareggio di mercoledì con Bergamo, seppure a sprazzi, le farfalle hanno fatto intravedere qualcosa del loro enorme potenziale. Se la ricezione, basata sull’asse “storico” Leonardi-Marcon, terrà ancora bene come a Montichiari, Wolosz avrà gioco facile a innescare micidiali bocche da fuoco come Diouf (già in forma campionato, anzi ancora in forma mondiale) e Havelkova (non al top, ma comunque una garanzia), magari provando anche a coinvolgere maggiormente le centrali, ignorate contro la Foppa.
Ribaltato dal mercato estivo, il roster piacentino è interessante ma parecchio lontano da quello stellare della scorsa stagione: del resto, come si può rimpiazzare gente del calibro di Ferretti, Lucia Bosetti, Meijners, De Kruijf, Sansonna?
Nel sestetto titolare, le uniche due superstiti della Rebecchi biscudettata sono l’opposta belga Van Hecke e la capitana Manuela Leggeri. Sono arrivate in Emilia la palleggiatrice belga Dirickx, le schiacciatrici Sorokaite e Angeloni, la centrale dominicana Vargas e il libero Carocci.
È cambiato anche il coach: Alessandro Chiappini – reduce da un anno di inattività dopo molte stagioni all’estero tra Turchia, Polonia e Azerbaigian – ha preso il posto di un totem come Gianni Caprara. Il pronostico è aperto, con Busto – a nostro parere – leggermente favorita.
Promette spettacolo la sfida nella sfida tra i due opposti. Da una parte Valentina Diouf, classe 1993, dall’altra Lise Van Hecke, 1992. Due predestinate che cresceranno ancora, e molto.Diouf sta attraversando un periodo d’oro: è in stato di grazia, dopo aver entusiasmato gli sportivi italiani ai Mondiali. A Montichiari ha dettato legge: un’iradiddio. La belga Van Hecke, corteggiata in estate da diversi club europei, alla fine è rimasta
a Piacenza, di cui è decisamente uno dei punti di forza. Quando viene azionata a dovere, difficilmente perdona. A proposito di talento: è cristallino quello di Asia Wolosz, che nello spareggio con Bergamo ha mostrato sensibili segnali di crescita della condizione. Quest’anno potrà contare su un ventaglio di soluzioni molto più ricco rispetto alla scorsa stagione, e la concorrenza interna con Camera può essere uno stimolo in più.
Dall’altra parte la Rebecchi punta su una vecchia conoscenza dei tifosi di Busto, la belga Frauke Dirickx, classe 1980. Esperienza ne ha da vendere, a lei l’arduo compito di non far rimpiangere Francesca Ferretti, emigrata al Rabita Baku.
Non c’è solo Dirickx tra le ex farfalle che giocano a Piacenza: anche Caracuta, Valeriano e Carocci in passato hanno vestito con profitto la maglia biancorossa.