Busto, scoperta bisca clandestina Si scommetteva online in Asia

BUSTO ARSIZIO Le bische clandestine del nuovo millenio corrono via Internet. Scordate le vecchie immagini dei film in bianco e nero dove le roulette erano camuffate da mobili bar e il charleston era nell’aria.

Le bische oggi si chiamano siti, e quelli clandestini stanno chissà dove, di solito nella lontana Asia, persi tra il Giappone e la Cina. E, siccome l’azzardo proibito è diventato hi-tech, si sono trasformati in multitasking anche coloro che danno la caccia a chi promuove il gioco online.

Ed è proprio seguendo la grande rete che connette tutto il mondo che gli uomini della guardia di finanza di Busto Arsizio, guidati dal capitano Diego Serra, sono arrivati a una sala scommesse proibita proprio a Busto, nel cuore del basso Varesotto.

Il locale era dotato di ogni possibile nuova tecnologia informatica: postazioni multimediali, schermi touchscreen, wireless. I giocatori, però, scommettevano su una bisca online illegale. Un sito per scommettitori abusivo al 100%: i gestori non versavano la quota dovuta ai monopoli di Stato, evadendo il dovuto all’Italia.

Il fatto comporta notevoli vantaggi per chi gestisce e per chi gioca, perché in questo modo i casinò online abusivi possono permettersi di pagare quote infinitamente più alte per le scommesse. Per chi gioca, quindi, la possibilità è di incassare di più; per chi vende il pacchetto illecito, ovviamente, più giocatori significano maggiori introiti.

Se a ciò si aggiunge il fatto che, proprio in quanto illegale, la sala giochi online permetteva puntate senza limiti (fatto invece vietato dalla legge italiana), l’appeal per tantintissimi diveniva addirittura irresistibile.

La prova? Quando i militari delle fiamme gialle hanno fatto irruzione nella sala era passata solo un’oretta dall’apertura pomeridiana, eppure i finanzieri hanno sequestrato 2.600 euro in contanti, l’incasso di una manciata di minuti di attività.

Nella bisca su scommetteva su qualunque evento sportivo in corso nel mondo, compresi gli Europei di calcio. Le attrezzature della sala sono state poste sotto sequestro e il titolare, un uomo di 50 anni di Busto Arsizio, è stato immediatamente denunciato. Ma le indagini non sono finite: le fiamme gialle stanno infatti continuando con gli accertamenti per appurare a quanto ammonti il giro d’affari della sala e, di conseguenza, il danno arrecato alle casse dello Stato.

Simona Carnaghi

s.affolti

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