BUSTO ARSIZIO Il giovedì sera è il momento della folla. Ma i conti non tornano automaticamente per i negozi. Anzi, le difficoltà sono sempre forti e c’è chi sta meditando di non chiudere per ferie, meditando di recuperare qualcoa.
Romeo Mazzucchelli e Francesco Dallo, rispettivamente presidente e direttore di Ascom Busto Arsizio e Valle Olona, invitano a tenere duro. Certo, il passaggio in centro di giovedì sera sembra togliere l’impressione della crisi dilagante. «I bar lavorano moltissimo – osservano i vertici Ascom – In generale, però, lo shopping serale non si traduce in acquisti, non immediati almeno. Ci sono molti curiosi, attratti dalle manifestazioni. Chi entra in negozio, osserva. Magari ci ritorna in seguito».
La promozione garantita che ha preceduto i saldi, ha riscosso un certo successo. Sui saldi vige un po’ meno ottimismo. «Lo spauracchio di settembre c’è – sospira Mazzucchelli – Si farà fatica, ma mi auguro di no. Le voci, più che altro, riguardano l’industria».
In realtà, l’anno terribile è stato il 2011, ma il problema è che il commercio non ha risalito la china. Anche facendo i conti promozioni e saldi, si constata come l’abbigliamento stia soffrendo terribilmente. «Una diminuzione del 20 per cento – rileva l’Ascom – poco di più della media nazionale». Complice la concorrenza dei centri commerciali: agosto vede la fine di attività storiche, come “New Erre Crespi”.
E le tasse quest’anno sono state la mazzata.
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m.lualdi
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