Busto, svuotavano i conti A processo la banda

BUSTO ARSIZIO – Svuotavano i conti correnti di facoltosi clienti, tra Busto, Gallarate, Como, Menaggio, Avellino e Baiano. A processo il capo della banda. Prima udienza tecnica, questa mattina, per il catanese Sebastiano Patti, a capo della banda sgominata tra giugno e novembre dell’anno scorso dagli uomini della Guardia di Finanza di Busto Arsizio, coordinati dalla dottoressa Francesca Parola. A giugno furono in 15 ad essere arrestati nel corso dell’operazione “Pinocchio”.

Quasi tutti hanno già patteggiato la propria pena, o sono stati giudicati con rito abbreviato. Alla sbarra, nel processo che si è aperto mercoledì nel tribunale di Busto, è rimasto solo il capo, Sebastiano Patti. Quello che aveva detto a una delle complici di essere salvato sulla rubrica del cellulare come “Il gatto” mentre il suo socio era “la volpe”. Il gruppo, formato da una quindicina di persone, riusciva a farsi consegnare gli assegni di facoltosi clienti, grazie alla collaborazione di funzionari di banca compiacenti, risaliva ai dati di conto corrente, e sottraeva ingenti somme di denaro. Centinaia di migliaia di euro a botta.

A far saltare il banco la segnalazione fatta da una impiegata della filiale di Busto Arsizio della Banca di Puglia e Basilicata. Una donna avvicinata e poi minacciata da Patti, il gatto e Franco Brigo, la volpe. Se lei non li avesse aiutati nei loro traffici, loro le avrebbero creato problemi per l’ottenimento della cittadinanza italiana. I due, infatti, vantarono

amicizie nell’ambito della Polizia che avrebbero potuto bloccare il suo procedimento. Quella di oggi è stata una prima udienza tecnica, per formare il fascicolo del dibattimento. Il prossimo 10 aprile verrà conferito l’incarico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche tra l’imputato e gli altri membri della banda. Intercettazioni necessarie per provare le responsabilità del capo della banda.T. Sco.

b.melazzini

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