Busto, usura ed estorsioni Pesanti condanne in tribunale

Usura ed estorsioni nei confronti di decine di imprenditori della zona. Condanne pesanti, questa mattina, per due nomi noti della malavita locale. Giuseppe Drago, catanese di 63 anni residente a Busto Arsizio, vecchia conoscenza delle procure del Nord Italia e Sebastiano Patti, 54enne nativo di Alcamo e residente a Cassano Magnago sono stati condannati a 4 anni di reclusione dal gup Nicoletta Guerrero. Condanne più lievi, due anni, per il gelese Emanuele Federico, residente a Busto Arsizio e per Antonino Fazio, 69enne di Messina residente a Gozzano nel novarese.

Il pm Raffaella Zappatini aveva chiesto 8 anni per Drago e Patti, 4 per Federico e Fazio. I quattro erano stati arrestati a marzo dell’anno scorso nell’operazione “borgo pulito”. Erano responsabili a vario titolo di un grosso giro di usura ed estorsioni. Almeno due gli episodi di estorsione avvenuti proprio a Busto Arsizio. Gli imprenditori finiti sotto le grinfe di Giuseppe Drago, per tutti Zu Pippu, sarebbero almeno una 50ina, collocati soprattutto nel novarese. Ad incastrare i quattro è stata la testimonianza di un imprenditore di Borgo Ticino, esso stesso vittima di usura. L’uomo, titolare di una grossa società, in un momento di difficoltà economica, aveva chiesto aiuto a Sebastiano Patti. Questi lo ha praticamente dato in mano al clan della ’ndrangheta della famiglia Valle che gli ha dato 150 mila euro ad un tasso di interesse del 10-15% mensile.

Nel giro di un anno e mezzo l’imprenditore si è trovato a sborsare qualcosa come 1,5 milioni di euro sotto la continua e costante minaccia di morte. L’impossibilità di pagare lo ha anche spinto ad attirare nella trappola dell’usura altri imprenditori, diventando una sorta di cinghia di collegamento tra usurai e vittime.

Alla fine l’uomo si è deciso a denunciare tutto alle autorità, portando all’arresto ed oggi alla condanna dei quattro. Secondo gli avvocati della difesa, però, proprio il suo concorso nelle attività di usura, lo renderebbero un testo non attendibile. I legali hanno già detto che presenteranno ricorso.

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