A Cadrezzate, piccolo centro del Varesotto, tutti sanno chi è Elia Del Grande. In molti, però, fingono di non conoscerlo, per non esporsi o per non riaprire ferite mai del tutto rimarginate. Le telecamere delle principali testate e della Rai tornano in paese, dopo anni, inseguendo la notizia della sua scomparsa da una casa lavoro nel Modenese, dove si trovava in misura di sicurezza.
È bastato poco perché, in un pomeriggio apparentemente tranquillo, il paese si risvegliasse di colpo: auto che corrono agli incroci per l’uscita delle scuole, passanti incuriositi, anziani che osservano e commentano sottovoce. Uno di loro, spingendo a piedi la bicicletta lungo la salita di largo Bozza, indica la casa che fu l’ultima dimora di Elia, all’inizio di via Matteotti.
Il ricordo della strage
A poche centinaia di metri da lì, sempre su via Matteotti, sorge ancora la villa di famiglia, oggi di altri proprietari, dove nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 1998 si consumò la “strage dei fornai”: il massacro a colpi di fucile che costò la vita al padre Enea, alla madre Alida e al fratello Enrico. Un delitto che sconvolse Cadrezzate e l’intera provincia, consegnando il nome di Elia Del Grande alla cronaca nera nazionale.
Le voci del paese
«Ma valà, quello è furbo – commenta un anziano residente – figurati se è qui, dove tutti sanno chi è e che faccia ha».
«Era uno che si faceva i fatti suoi – aggiunge – lo incrociavo quando entrava o usciva di casa, ma non diceva nulla. Nemmeno buongiorno o buonasera».
Molti evitano di parlare, intimoriti dalla presenza delle telecamere. Altri invece si lasciano andare ai ricordi e ai sospetti, mentre gli obiettivi dei giornalisti inquadrano la facciata dell’abitazione sopra l’ex forno di famiglia, con le tende parasole e il campanello senza nome.
Le ipotesi sulla fuga
Nel frattempo, le trasmissioni televisive “La Vita in Diretta” e “Storie Italiane” seguono da vicino la vicenda. La prima ha riferito che il cellulare di Elia sarebbe stato agganciato il giorno dopo la fuga da una cella telefonica di Angera, a pochi chilometri da Cadrezzate. La seconda sta ricostruendo le ultime ore note e le testimonianze di chi lo avrebbe visto in paese.
L’ultima intervista rilasciata da Del Grande risale all’agosto 2023, pubblicata da VareseNews, in cui l’uomo, allora cinquantenne, sosteneva di essere cambiato e di aver “saldato i conti con la giustizia”, respingendo l’etichetta di delinquente abituale.
Ricerche in corso
Le forze dell’ordine sono al lavoro con una “nota di ricerca” e l’ultima fotografia disponibile di Elia Del Grande. Tecnicamente non si parla di evasione, poiché la casa lavoro non è un carcere in senso stretto: si tratta di un allontanamento volontario da una misura di sicurezza detentiva. Se rintracciato, l’uomo verrà semplicemente ricondotto nella struttura da cui si è allontanato.
Intanto, a Cadrezzate, resta il silenzio. Un silenzio denso di memorie e di inquietudine, come se il tempo non avesse mai davvero chiuso il capitolo di quella tragica notte del 1998.

						











