Calcio, domani c’è Varese-Verona Luca Sogliano: «Non merito fischi»

VARESE Il calcio a volte fa così: si diverte a mescolare le carte e finisce che giochi con i sentimenti. Se tre anni fa qualcuno ci avesse detto che un giorno Luca Sogliano sarebbe stato al Franco Ossola da avversario, l’avremmo fatto rinchiudere e poi buttato via la chiave. E invece, domani sera succederà.

Varese-Verona, con l’uomo che di questo Varese è stato l’anima e il cuore che starà dall’altra parte. «In effetti – ammette Sogliano – sarà strano: è la prima volta che mi trovo di fronte il Varese, ed è la prima volta che metto piede al Franco Ossola dal giorno in cui annunciai il mio addio per andare al Palermo».

Sensazioni?
Domani si giocherà Varese-Verona, non Varese-Sogliano. Per me non sarà una partita come le altre, ovviamente, ma resterà comunque una partita di calcio e come tale vorrei fosse trattata.

Lei, come la vivrà?
Chi mi conosce bene conosce anche il mio carattere, e il mio modo di vivere le emozioni: mi tengo tutto dentro, cerco di nasconderle, e non mi piace che altri le vedano o ne parlino. Quindi la vivrò a modo mio, come sempre.

Entrando in campo, a cosa penserà?
A quello che abbiamo fatto e vissuto, alle vittorie e alle emozioni, alla strada percorsa, alle persone: questo è il mio Varese, e tutte queste cose rimangono. Ora il Varese è una grande realtà e le cose vanno bene, ma io resterò sempre legato a quello che ho vissuto.

E se per qualcuno la partita di domani dovesse essere Varese-Sogliano, e partisse qualche fischio?
Sette anni di Varese, sette anni di lotte e battaglie io non li dimentico. Se qualcuno se li è dimenticati, è un problema suo ed è libero di fare quel che vuole. Ma io il passato lo ricordo bene, e non me lo toglie nessuno.

L’intervista completa e ampi servizi sulla vigilia di Varese-Verona sul giornale di lunedì 24 settembre.

Francesco Caielli

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