Calcio, la Gallaratese è al bivio «Senza soldi la squadra sciopera»

GALLARATE Oggi alle 14 i giocatori della Gallaratese si presenteranno regolarmente al campo di allenamento. Ma la loro apparizione dalle parti delle Azalee potrebbe essere breve: se non troveranno nessun esponente della società pronto a dare il segnale richiesto pubblicamente dopo la partita con il MapelloBonate, i ragazzi e mister Bortolas torneranno a casa.

«Abbiamo preso una decisione e la portiamo avanti – spiega il capitano Emanuele Bruni – Abbiamo già aspettato molto tempo, adesso vogliamo vedere i fatti. Non possiamo continuare ad allenarci e a giocare senza intascare un euro di rimborso».

Domenica scorsa, dopo la partita, la squadra ha denunciato pubblicamente il mancato pagamento degli emolumenti fin dall’inizio della stagione, annunciando l’intenzione di non scendere più in campo fino a quando la società biancoblù non avrà corrisposto almeno una mensilità ai giocatori e ai componenti dello staff.

«La situazione si è fatta veramente critica – aggiunge Bruni, che in qualità di capitano parla a nome della squadra – Il massaggiatore Bruni e il preparatore dei portieri Consonni aspettano addirittura otto stipendi, i miei compagni Fusco e Pellegata rispettivamente cinque e sei. Tutti gli altri non hanno visto un centesimo dall’inizio della stagione: come facciamo ad andare avanti in questa situazione?».

I disagi maggiori per i giocatori che fanno ogni giorno, a loro spese, la spola Milano-Gallarate per allenarsi: «Sarao, Casiraghi, Scavetta, Saini fanno avanti e indietro sei giorni su sette, pagandosi benzina e autostrada. Spese che alla lunga diventano pesanti. Ma anche gli altri, a questo punto, si trovano in difficoltà economiche. Non abbiamo più un magazziniere, puliamo noi gli spogliatoi. No, così è impossibile andare avanti. Abbiamo tenuto duro, ma adesso mentalmente non ci siamo più, come si è visto domenica in partita. Non era la vera Gallaratese, nonostante avessimo tutte le intenzioni di giocare una grande gara».

Il problema è che, nel rimpallo di responsabilità tra vecchia e nuova proprietà, forse neanche i giocatori sanno a che santo votarsi: l’appello suona più o meno così, chiunque possa ci paghi.

Se la squadra ha retto così a lungo lo si deve, sottolinea il capitano, anche alla tempra di Bortolas e del resto dello staff: «Il mister è stato importante. Ci ha dato la carica, ha fatto un grandissimo lavoro. Purtroppo, però, alla lunga i nostri problemi si ripercuotono sul campo, è inevitabile». Bruni, comunque, conserva la speranza che le cose possano risolversi nel giro di pochi giorni, come annunciato domenica sera dal dg Salvatore Marotta: «Io continuo a pensare positivo. Ma ora sta alla società la prossima mossa: devono darci un segnale concreto, dopo tante parole. Altrimenti, a malincuore, molti di noi saranno costretti ad andare via da Gallarate. A malincuore, lo sottolineo. Perché questo è veramente un ambiente di amici, prima ancora che di compagni di squadra. In 14 anni di carriera raramente mi era capitato di trovare un gruppo così unito e affiatato».

Il tempo però stringe, bisogna fare presto: «Un mese di ritardo nei pagamenti si potrebbe ancora capire, ma qui sono stati superati i limiti. Abbiamo fatto tutti i sacrifici possibili, così proprio non possiamo continuare. E ci dispiacerebbe molto mollare».

Il tecnico Enrico Bortolas conferma il proprio appoggio alla squadra e allo staff: «Sono con loro in tutto e per tutto – sottolinea – La situazione ormai la conoscete, aspettiamo gli sviluppi nei prossimi giorni».

Francesco Inguscio

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