Calcio, le pagelle di Varese-Verona Kurtic è il re, tutti da applausi

BRESSAN 6 Sporca i guanti a 15′ dalla fine.

CACCIATORE 6 Certo, soffre le folate gialloblù e sulla sua fascia si balla spesso. Però è pericoloso nelle rare sortite offensive.

TROEST 7 Mai un rischio, mai un brivido. Non concede nulla a Ferrari, non sbava, regala tranquillità e classe.

TERLIZZI 8 Sicurezza ed esperienza, sa come si giocano certe partite. Una sentenza in difesa, potente quando incorna il 2-0.

GRILLO 6,5 Mai visto là davanti. Ma aveva da far la guardia al cagnaccio Gomez, che non ha avuto un metro di spazio.

ZECCHIN 6,5 Con Rivas a dispensare fantasia su ogni zolla del campo, c’è bisogno che qualcuno indossi la tuta blu da operaio e si metta a fare lavoro di quantità. Nessuna pennellata, tanta roba utile.

PUCINO 6,5 Quantità e compattezza sul binario di destra, ormai il suo regno.

CORTI 7 Il Corti che conosciamo, il Corti che amiamo, quello che manca quando non c’è. Il solito diesel, che parte tossicchiando e sbuffa ma poi cresce quando gli altri esauriscono le pile dell’euforia.

KURTIC 8 E sarebbe il migliore anche senza quel gol pazzesco, arrivato a sparigliare la partita dopo una manciata di secondi. Perché è l’anima della squadra, perché i suoi inserimenti senza palla sono poesia applicata al calcio.

RIVAS 8 Sembra che ce ne siano in campo tre o quattro. È qui, ma è anche là pure laggiù. Corre e salta ogni cosa vestita di gialloblù che gli si para davanti, uomo in più davanti, in mezzo e dietro.

NADAREVIC 6 Spunti, corsa e generosità da vendere.

NETO PEREIRA 7 Spalla perfetta per le folate della zanzara De Luca, ne accompagna i movimenti, galoppa per portargli via un difensore, crea spazi. Cose che non ti aspetti da un funambolo brasileiro, cose normali per chi sa mettere la squadra davanti a sé.

GRANOCHE 6,5 Entra a 20′ dalla fine, sembra abbia giocato dall’inizio.

DE LUCA 7 Sempre quella piacevolissima sensazione di pericolosità latente, zanzara che ronza e non ti lascia dormire, capace di dar fastidio pur senza pungere. Le palle che gli arrivano sono poche, le trasforma in qualcosa di bello.

Francesco Caielli

s.affolti

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