Calcio; Maldini: Contestazione premeditata, ma il Milan dov’era?


Roma, 27 mag. (Apcom)
– Secondo Paolo Maldini la contestazione di cui è stato oggetto domenica scorsa nel giorno della sua ultima partita a San Siro “è stata un’azione premeditata da giorni, mesi e forse anni”, ma a deludere in maniera più profonda il capitano del Milan è stato “il silenzio della società” ed il fatto che “dal presidente in giù nessun dirigente ha detto una parola”, per un club che invece avrebbe dovuto “dissociarsi”

da quegli episodi. A contestare Maldini, prima e dopo il match perso dal Milan per 3-2 contro la Roma domenica nella penultima giornata del campionato di Serie A, è stata la curva dei tifosi più accesi, mentre il resto dello stadio, avversari compresi, ha reso omaggio al capitano rossonero. L’immagine che resta e che ha fatto il giro del mondo è però quella di una festa rovinata. “Ho sempre avuto un comportamento lineare, seguendo i miei ideali e rispettando tutti”, dice Maldini in una intervista pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport. “Non ho frequentato gli ambienti dei tifosi, ma non per snobismo: per il cognome che porto ho sempre dovuto dimostrare qualcosa. E allora ho voluto essere giudicato per quello che davo in campo”.

Nel dopo-partita, Maldini ha risposto ai contestatori dicendosi “orgoglioso di non essere uno di loro”, poi dalle colonne della Gazzetta torna sugli episodi che, forse, hanno spinto quella frangia a mettere in scena la contestazione: “Il primo al rientro da Istanbul, dove pur perdendo (la finale di Champions League) avevamo giocato nettamente meglio del Liverpool. All’aeroporto siamo stati contestati, ‘dovete chiederci scusa’. Io giocavo da una vita e dovevo chiedere scusa a un ragazzo di 20 anni? E poi scusa di cosa? Di avere perso una partita in maniera straordinaria? Per inciso, quella sera il Liverpool ci surclassò a livello di tifo. All’aeroporto volarono parole grosse e rischiammo lo scontro. Il secondo episodio – prosegue Maldini – a Montecarlo, Supercoppa 2007, gli ultrà non tifarono e non permisero che qualcuno ci incitasse. E anche in campionato per alcuni mesi giocammo in un clima surreale. Io ne parlai proprio sulla Gazzetta, fu un’intervista da capitano, che però non piacque ad alcuni tifosi”.

I tifosi hanno rimproverato a Maldini presunti insulti a loro diretti. “Mai insultati, tranne all’aeroporto di Istanbul”, spiega il capitano del Milan. “E comunque l’episodio di domenica ha tracciato una linea ancora più netta tra me e loro”.

CAW

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