Calcio, è tregua tra Ebagua e la curva Dagli ultras scuse e passo indietro

VARESE Meno male che l’increscioso caso Ebagua finisce (per ora) così: con la tregua. Dopo la voce grossa del presidente Rosati, ecco il passo indietro di entrambi: il giocatore già nel dopogara, la curva ieri con l’annunciato comunicato.

A quattro giorni dall’episodio di Varese-Pontisola, che ha avuto eco nazionale, gli ultras spiegano le ragioni della contestazione ad personam, dicendo di voler «chiudere questa situazione che non può fare altro che male all’ambiente e alla squadra».

La curva nord, però, ribadisce la sua posizione ostile a Giulio, definito «un giocatore che ci ha deluso» e «non si è mai fatto voler bene» per tutti i comportamenti rivangati in questi giorni (le parole post Benevento e seguite al passaggio al Toro, il fallaccio su Grillo), uno «che non ha mai amato Varese e che forse a Varese non sarebbe mai più dovuto tornare».

Gli ultras si scusano «con tutti per la forma con cui è stato contestato», che definiscono apertamente «un nostro sbaglio», però negano qualunque «motivazione legata al razzismo». Bastone e carota: «Da oggi la curva nord farà di tutto per non cadere più in simili atteggiamenti», ma «il numero 21 sarà un giocatore senza nome, sarà una maglia del Varese 1910, senza mai più anteporre la persona ai colori biancorossi». E comunque «nessuno ci potrà mai negare il diritto di contestare un giocatore».

Certo, si tratta di una tregua armata. Che ha il lato positivo di mettere da parte i personalismi – giusti o sbagliati che siano – per il bene del Varese. Speriamo che duri.

s.affolti

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