Caldo e siccità nel Varesotto Problemi per il mais e il latte

VARESE Il caldo e l’assenza di piogge potrebbero compromettere il raccolto del mais, che è la base dell’alimentazione delle vacche da latte. «Tra i nostri soci qualcuno ha già sollevato il problema – afferma Giuliano Bossi, direttore di Confagricoltura Varese – Le previsioni continuano a dire che piove, ma poi non piove mai. Se questo clima secco durasse un altro mese la situazione diventerebbe davvero critica specialmente nel sud della provincia. Abbiamo ancora 10 giorni di tolleranza al massimo».

Qualche temporale nelle ultime settimane c’è stato, ma molto localizzato. L’acqua non ha imbevuto il suolo. I metereologi parlano di cambiamento climatico. La temperatura di questo mese di luglio, per esempio, è due gradi sopra la media del secolo scorso.

«La media annuale delle precipitazioni è rimasta praticamente invariata, ma sicuramente ci sono dei lunghi periodi di siccità a cui una volta non eravamo abituati. Come, per esempio, negli anni a cavallo del 2003 – continua Bossi – Un periodo così lungo senza pioggia, oltre al mais, causa problemi alle orticole e ai vivai senza irrigazione. Parlare di danni per ora è prematuro, ma speriamo che

i campi non divengano il deserto del Sahara. Il problema non sarebbe da poco: gli agricoltori già devono fare i conti con le stangate su Iva e Imu, la siccità non ci voleva proprio. Si sta parlando proprio in questi giorni del costo di produzione del latte, che cresce a causa dell’aumento del costo dei mangimi. Se il raccolto di mais non dovesse andare bene sarebbero guai».

Il caldo influenza la produzione del latte anche in termini quantitativi. «Quando il termometro supera i 30 gradi, la produzione di latte si abbassa anche del 20%, ma dipende molto dal tipo di stalla – spiega Bossi – Negli impianti moderni ci sono ventilatori e doccette che aiutano a contenere il fenomeno».

Come fare dunque? «Per il momento il modo migliore per aiutare gli agricoltori è bere un bel bicchiere di latte freddo a chilometro zero con la menta – conclude bossi – Il gran caldo, inoltre, stimola il consumo di frutta fresca che è nel pieno della stagione produttiva e ha il miglior rapporto qualità prezzo: mangiatene in abbondanza e compratela dai produttori locali».

e.marletta

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