ROMA – In queste giornate africane in cui l’afa ha superato i 40°, persino l’inossidabile Guardia Svizzera pontificia ha dovuto piegarsi. Con le loro uniformi rinascimentali che rappresentano un simbolo più che un’armatura climatica, le guardie hanno affrontato turni estenuanti in pieno sole. Ma l’ultima ondata di calore ha reso inevitabile una soluzione d’emergenza.
Il Vaticano ha disposto l’installazione di tendoni ai varchi e nelle aree più esposte per offrire ombra e sollievo durante la vigilanza. Un piccolo gesto che riconosce le difficili condizioni sotto cui operano, rendendo meno rischioso l’adempimento del loro servizio sotto un cielo arroventato.
Questo episodio mette in rilievo una contraddizione. Tradizione e rispetto verso un corpo caro alla storia della Città del Vaticano, ma che necessita di misure pratiche per continuare a svolgere il proprio compito con dignità anche in condizioni climatiche eccezionali.