Camerieri le sfilate I caporali a Gallarate

Fornivano camerieri e facchini per le sfilate dell’alta moda milanese e per i concerti e le partite a San Siro, ma i 2.100 lavoratori impiegati erano tutti in nero e versavano ai loro caporali una parte del compenso.

Gli uomini delle Fiamme Gialle di Gallarate, guidati dal capitano Paolo Pettine, hanno denunciato 14 persone per reati fiscali, riciclaggio e caporalato. Un reato, quest’ultimo, introdotto recentemente nel codice penale.

Due uomini e una donna residenti a Gallarate fornivano personale a 9 cooperative attive nei settori del catering e del facchinaggio. Nel corso dell’operazione Wild Catering, coordinata in parte dal sostituto procuratore Francesca Parola e in parte dalla Procura di Milano, i finanzieri hanno scoperto una maxi evasione contributiva da parte delle 9 società, tutte con sedi nel milanese.

70 i milioni di euro sottratti al fisco, 1,5 milioni di euro le ritenute non versate dai datori di lavoro, oltre 2.100 i lavoratori irregolari. Le cooperative erano in realtà amministrate da prestanome in parte italiani, in parte cingalesi. I tre facevano leva sul bisogno delle persone di lavorare e contattavano soprattutto soggetti in difficoltà, chiamandoli per lavorare da un giorno all’altro. Le aziende committenti, grandissime firme dell’alta moda, come famosi ristoranti della Lombardia, chiedevano personale e pagavano, in nero, 12 euro all’ora. Al lavoratore ne venivano dati solo 10 perché gli altri due restavano nelle tasche del “caporale”. Ogni lavoratore, poi, doveva anche pagare 5 euro a giornata come “indennità di chiamata”. Una sorta di pagamento al caporale per avergli trovato il lavoro. I finanzieri hanno sequestrato gioielli, immobili, società ed altri beni per un valore di 3,5 milioni di euro.

© riproduzione riservata