Caos e violenza al Pronto Soccorso: tre aggressioni in tre giorni al Sant’Antonio di Gallarate

Operatori sanitari aggrediti da pazienti e familiari: la Uil FPL lancia l’allarme sulla sicurezza negli ospedali.
Firrisi: “Serve un intervento urgente per proteggere chi lavora per la salute pubblica”

Tre episodi di violenza consecutivi hanno scosso il Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Antonio, mettendo ancora una volta in luce la crescente tensione e pericolosità che si respira nei reparti d’emergenza. Nel giro di tre giorni, operatori sanitari e addetti alla sicurezza sono stati vittime di comportamenti aggressivi da parte di pazienti o familiari, creando situazioni di grave rischio per il personale e gli altri presenti.

Il primo caso è avvenuto sabato 17 maggio, poco prima delle 15. Una donna, in evidente stato di agitazione, ha chiesto aiuto per il marito colto da un malore mentre si trovava in auto. L’uomo è stato immediatamente assistito dal personale e trasferito in carrozzina all’area accettazione, per poi proseguire verso triage e visita medica. La donna, non vedendo più il marito e non comprendendo il percorso clinico, ha reagito con violenza: ha forzato l’accesso all’area riservata spintonando un infermiere, che è caduto rovinosamente a terra. Ha quindi raggiunto il marito urlando e minacciando il personale.

Il giorno successivo, domenica mattina, una seconda aggressione. Una donna si è presentata al triage lamentando dolori lombari persistenti e pretendendo che venisse riaperta una pratica Inail con nuovi giorni di malattia. Di fronte al rifiuto del sanitario, che le aveva assegnato un codice bianco, ha reagito con insulti e urla, fino all’intervento della guardia giurata che ha dovuto accompagnarla all’uscita.

Il terzo episodio, nella notte di lunedì, ha visto protagonista un paziente in evidente stato di alterazione alcolica, trasportato in ambulanza. Una volta all’interno del pronto soccorso ha iniziato a inveire e agitarsi tra le barelle, fino a colpire con una gomitata al torace il sanitario intervenuto per calmarlo.

A commentare questi gravi episodi è Gianluca Firrisi, segretario territoriale della Uil FPL:
«Le aggressioni continue nei Pronto Soccorso sono un grave problema sociale che non può essere ignorato. Chi si prende cura della salute dei cittadini si trova spesso vittima di violenza, e questo è inaccettabile. È fondamentale intervenire prontamente e adottare soluzioni adeguate per proteggere e tutelare i professionisti che operano in questi ambienti, affinché possano svolgere il loro lavoro in sicurezza e serenità», ha dichiarato.

Ricordiamo che in caso di aggressioni e danneggiamenti a strutture sanitarie o socio-sanitarie la legge prevede pene severe: fino a cinque anni di carcere e 10.000 euro di multa per i danneggiamenti, con arresto obbligatorio in flagranza in caso di lesioni al personale sanitario, punibili con la reclusione da due a cinque anni.

Un quadro allarmante che richiede misure urgenti e concrete per garantire sicurezza e rispetto a chi ogni giorno si dedica alla tutela della salute collettiva.