VARESE Sono in aumento i ricorsi per rivedere gli accordi economici presi in fase di separazione o divorzio. Questa è un’altra faccia della crisi economica. Emergenza sociale. La definisce così Carlo Verdone nel film “Posti in piedi in Paradiso” il proliferare di mariti separati che non riescono più a mantenere una vita agiata dopo aver lasciato moglie e figli.
«Quello del ricorso per ottenere la modifica delle condizioni economiche stipulate in fase di separazione o divorzio –
spiega l’avvocato Rossana Carignola – è uno strumento legislativo al quale i coniugi stanno sempre più ricorrendo a causa della crisi. La giurisprudenza, a sua volta, è sempre più attenta e severa nel verificare che le condizioni economiche del coniuge che presenta ricorso siano veritiere».
Questo significa, che la riduzione dell’assegno di mantenimento può essere accolto dal giudice solo nel caso in cui si verifichi una reale e consistente diminuzione della condizione patrimoniale da parte dell’ex marito rispetto a quella dichiarata, ad esempio a causa della perdita del lavoro. «In ogni caso – precisa l’avvocato Maria Cristina Fontana – per quanto riguarda i figli il versamento dell’assegno di mantenimento è sempre d’obbligo: il mantenimento dell’ex moglie può essere revocato. Dipende da caso a caso».
Spesso, questi casi di ricorso non sono il frutto della perdita di una posizione lavorativa. «Un mio cliente, ad esempio – dichiara l’avvocato Barbara Iacovissi – lavorava in Svizzera e, con la diminuizione del potere d’acquisto, lo stipendio che percepiva non era più sufficiente a permettere a figli e moglie di mantenere un certo tenore di vita». Nella maggior parte dei casi, a presentare ricorso per la modifica dell’assegno di mantenimento sono i coniugi che si sono da poco separati e che si trovano alle prese con una disoccupazione inaspettata. «Se si è prossimi al divorzio – continua l’avvocato Fontana -, per evitare spese legali aggiuntive, è l’avvocato stesso a consigliare di tenere duro e ridiscutere le condizioni economiche in fase di definizione del divorzio».
Eppure, nel caso degli ex mariti, la maggior parte tira a campare. Negli ultimi tempi, si sente parlare sempre più spesso di padri separati come nuovi poveri. Tra gli uomini ci sono sempre più situazioni di separati o divorziati tra i senza dimora. Più o meno le situazioni si equivalgono. «Come servizi sociali – commenta Francesco Spatola, dirigente del servizio – abbiamo sempre più mamme separate o divorziate con figli a chiedere aiuto economico. Mariti separati o divorziato in difficoltà economica ci sono ma non accedono ai nostri servizi».
Ad accogliere queste persone è don Marco Casale, responsabile della casa San Carlo in via Santa Maria Maddalena. «Quello dei padri in grosse difficoltà economiche a seguito di una separazione è un problema con il quale abbiamo a che fare quotidianamente – spiega – Su sette posti a disposizione nella casa, l’80% è occupato da loro».
s.bartolini
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