«Cara Varese, scurdammoce ’o passato. Moretti in crescita, Bucchi in difficoltà»

Fernando Marino, presidente di Brindisi e Lega, alla vigilia del delicato match con l’Openjobmetis. «Le polemiche dell’anno scorso sono lontane, stimo la società e il consorzio. E passerete in coppa»

Nell’annata cestistica 2014/15 Brindisi e Varese diedero vita a due belle sfide, accese sul campo ma anche fuori.Come dimenticare infatti le polemiche che scaturirono nel post partita del match di andata, giocato al PalaPentassuglia il 6 dicembre del 2014? Le esultanze dei varesini dell’allora coach Pozzecco, dopo la vittoria sul filo di lana della Openjobmetis per 71-69 che pose fine ad una serie di sei sconfitte consecutive, fecero infuriare la sala stampa brindisina, ancora sotto choc dopo il grave infortunio di Cedric Simmons e l’annuncio della sua stagione prematuramente conclusa.

Si creò un polverone sul nulla, ma – come ci conferma il presidente della Lega Basket e della stessa Brindisi Fernando Marino – è tutto ormai superato: «Sono storie vecchie e dimenticate, non esiste nessun problema. Noi di Brindisi guardiamo con enorme rispetto ad una società storica ed importante come Varese. Nella nostra testa le polemiche della scorsa stagione sono già scomparse, pensiamo solo alla partita di domani».
E sulla Varese che arriverà in Salento il presidente Marino ha le idee ben chiare, a partire dalla gestione societaria: «Varese è guidata con attenzione dal presidente Coppa, con un’idea imprenditoriale differente basata sul consorzio di imprenditori. È una struttura a cui guardiamo sempre con grande interesse».
Con un pensiero anche alla nostra storia imponente: «Ammetto di aver i brividi già nel momento in cui metto piede nel vostro palazzetto. Gli stendardi dei successi in Italia ed in Europa che vedo sul soffitto del PalaWhirlpool mi fanno capire subito la dimensione in cui mi trovo ed il blasone della società».
Dalla gestione societaria, passando per il passato glorioso, giungendo finalmente ad un presente in costruzione: «A Brindisi arriverà una Varese che comunque è in crescita, nonostante l’ultima sconfitta europea. Una squadra che è allenata magistralmente da un giovane come Paolo Moretti, che ha gli stessi punti di Brindisi e che mi aspetto ci renda la vita davvero difficile, soprattutto in questo momento della stagione in cui le cose non stanno andando come vogliamo».

Le parole su Varese lasciano per un momento spazio anche ad una riflessione proprio sulla Brindisi allenata da Piero Bucchi, che dopo una bella partenza ha perso un po’ quota, abbandonando già il sogno europeo dopo l’ultima sconfitta contro Le Mans.«Concentrandoci per un momento sul campionato e non sulla coppa, Brindisi arriva malissimo a questa partita, anzitutto perché è reduce da due sconfitte consecutive, l’ultima ai supplementari contro Avellino. La serie interminabile di infortuni sta rovinando una stagione che, soprattutto dopo le belle vittorie contro Sassari e Venezia, poteva prendere una piega differente. Però bisogna conviverci, sappiamo che gli infortuni fanno parte del gioco. Contiamo di aver pagato dazio abbastanza e di non

doverne avere ancora».L’Enel non dovrebbe essere al completo domani: «Dovremo fare a meno ancora di Reynolds, mentre contiamo perlomeno di recuperare Scott e Zerini, che erano assenti anche in Eurocup».Una parentesi europea anche sulle altre italiane però non può essere tralasciata: «Diciamo che questa settimana non è stata negativa, fino ad ora. Milano anche senza Alessandro Gentile, ha vinto contro l’Efes, che è una delle squadre con il budget europeo più alto. In Eurocup Trento, Venezia e Reggio hanno praticamente la qualificazione in tasca, così come Cantù. E secondo me anche Varese, nonostante l’ultima sconfitta, ha serie chances di passare al prossimo turno. Quindi mi permetto di dire che il rendimento è stato buono».

Eccezion fatta per Brindisi… «Esatto: c’è da dire però che non abbiamo mai giocato in Europa con la formazione migliore. Ad assenze così importanti si può sopperire in una, massimo due partite, ma alla lunga diventa difficile».
La chiosa è dedicata alla querelle Cantù-JaJuan Johnson: «Direi che se ne è parlato esageratamente: la questione è rimandata al giudizio della Corte federale. Chi conosce le regole sa benissimo che la Lega non è parte attiva nel tesseramento dei giocatori, perciò preferisco non esprimermi in merito».