Sarà Girone A. Come vi abbiamo anticipato sul giornale di ieri, il destino del Varese per la prossima stagione è tra le piemontesi.
La Lega Nazionale Dilettanti ha comunicato infatti il giorno scorso, a mezzogiorno, con una diretta sulla propria pagina Facebook, la composizione dell’imminente Serie D. Ai biancorossi è capitato un girone morbido, o per lo meno, non proibitivo. Spifferi, mormorii, bisbigli provenienti dalla Lega, già alla vigilia di questo decisivo verdetto, avevano fatto sperare la dirigenza di poter esultare per un campionato tutt’altro che crudele.
Ieri, l’attesa e sperata conferma, e poi la gioia. «Siamo felici per la notizia. Dalla Federazione è arrivato il girone in cui speravamo», dice un sorridente . Il presidente però si concede solo qualche secondo di morigerata felicità: il suo pensiero corre già a quando la squadra di mister Ernestino Ramella dovrà scendere in campo. «Ben venga questa notizia, ma non perdiamo la testa – continua la massima carica del club -. Il fatto che il Girone A non sia proibitivo, non vuol dire che sia facile. Tutt’altro: dovremo essere concentrati dal primo all’ultimo minuto di gioco delle trentaquattro gare che affronteremo. Nessuno ti regala nulla, per questo chiedo ai miei quattro semplici cose: testa, serietà, piedi per terra e lavoro sodo». Perché, anche se è vero tutto ciò che abbiamo detto prima, ci sono delle partite da giocare: «Sarà un bel campionato, con partite interessanti, come quelle contro la Varesina e il Legnano. Alla Pro Patria, finita nel Girone B, posso dire solo una cosa: “Cari Tigrotti, per il derby ci vediamo l’anno prossimo in Lega Pro”», conclude Ciavarrella, tirando una stoccata ai rivali dei biancorossi, che si troveranno a lottare in un campionato – sulla carta – meno agevole.
Sfide, derby, partite, quelle contro i Lilla e le Fenici che, però, non dovrebbero essere quelle di vertice, per il Varese; il quale conosce un solo imperativo: vincere il campionato.
Il vicepresidente e general manager del Varese, , com’è nel suo stile non ha mezzi termini quando commenta la decisione della Lega: «Se ti chiami Varese devi giocare per vincere, che sia Girone A oppure B».
«Certo – continua lui -, ci è capitato un girone più semplice del previsto, e pensare di vincerlo non è da illusi, ma detto ciò nulla è scontato perché alla fine è il campo che dovrà parlare». Un campo che, per Basile, avrà almeno due altre squadre oltre alla sua che punteranno alla vittoria finale: «Penso che sarà una lotta a tre per il titolo: ci siamo noi, c’è il Cuneo e la Folgore Caratese. Queste due, vista la qualità della rosa e degli investimenti, potrebbero essere lì in cima con noi». In cima ad un girone senza formazioni liguri, insolitamente: «Non avere squadre della Liguria da affrontare ritengo sia un bene, a partire dalle trasferte meno lunghe. Sono sicuro che i nostri tifosi faranno la differenza su ogni campo in cui andremo». Perché la gente del Varese merita una sola cosa: tornare nel calcio professionistico.