Ho cominciato subito con le composizioni astratte. Non so dirti perché. Mi è venuto così senza difficoltà. Appartengo alla schiera degli istintivi». Così si descrive Carla Badiali, “l’altra metà dell’avanguardia” – come il titolo di una collettiva a cui partecipa- una di quelle poche donne che ha contribuito in maniera decisiva all’evoluzione della pittura italiana del novecento.Insieme a Manlio Rho, Mario Radice e Aldo Galli, Carla Badiali negli anni di maturazione dell’astrattismo geometrico è parte del celebre “Gruppo Como”. Città dalla doppia anima, provinciale ed europea, lombarda e di
frontiera, Como in quegli anni diventa un epicentro artistico di straordinaria innovazione ed eclettismo. Il gruppo di artisti lavora in stretto contatto con Terragni e Cattaneo che, nell’architettura, ricercavano la semplificazione delle forme, nuovi equilibri di pieni e vuoti rifuggendo la decorazione. In occasione del ventennale della scomparsa dell’artista comasca, la LAC Lagorio Arte Conteporanea presenta un’importante selezione di opere di Carla Badiali in collaborazione con l’Archivio e gli eredi dell’artista, curata da Luigi Cavadini. Leggi su La Provincia del 10 giugno un ampio articolo sulla mostra a Brescia.
c.colmegna
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