Casa di comunità di Angera: avanti con geriatria e servizi di volontariato e terzo settore

ANGERA – Prosegue l’impegno di ASST 7 Laghi per realizzare quanto previsto dalla riforma sanitaria regionale, in particolare con l’inaugurazione delle Case di Comunità previste sul territorio del varesotto. Anche ad Angera i locali, situati all’ingresso dell’Ospedale Ondoli, sono ormai pronti. Nella Casa di Comunità di Angera i cittadini trovano già attivo il servizio Protesica e l’ufficio invalidi. Verrà attivato a partire da gennaio 2024 uno sportello Pua – Punto Unico di Accesso che garantirà la presenza degli infermieri di famiglia una volta alla settimana. Il Pua sarà un punto di riferimento per l’utente che fornirà informazioni accoglienza e orientamento, ma anche una prima valutazione del bisogno di salute della persona e l’orientamento sui servizi erogati.

Nel corso del primo trimestre 2024 le attività della Casa di Angera saranno implementate ulteriormente promuovendo nuove collaborazioni con il terzo settore e con i professionisti dei servizi sociali dei comuni per la presa in carico degli assistiti con fragilità, nell’ottica della integrazione delle attività con gli enti pubblici e con le associazioni di volontariato. La struttura angerese nel corso del 2024 vedrà anche una profonda ristrutturazione degli spazi che porteranno la Casa di Comunità ad essere sempre di più centro di riferimento per la comunità territoriale e le associazioni del terzo settore. 
Contestualmente sarà implementata anche l’attività ambulatoriale con l’apertura di ambulatori infermieristici e specialistici dedicati ad aree di cronicità quali le patologie neurodegenerative dell’anziano, con l’obiettivo di tutelare la salute, promuovere l’autosufficienza e la qualità di vita degli anziani, a prosecuzione delle attività ospedaliere del reparto di Geriatria.

“Come da programma, le Case di Comunità sono pronte – commenta il commissario straordinario di Asst sette Laghi Giuseppe Micale – e saranno consegnate alla cittadinanza che abita in quello specifico distretto affinchè le faccia proprie, integrando i servizi che noi vi offriamo con nuovi progetti e attività che danno sostanza al principio dell’integrazione tra gli ambiti sanitario, sociosanitario e sociale. La sinergia più stretta è ovviamente quella con le istituzioni locali e con il terzo settore, per dare una risposta specifica e mirata alle esigenze della comunità che abita quel distretto.

Da parte nostra, siamo impegnati a continuare ad investire nel nostro polo territoriale, facendo crescere ulteriormente queste nuove strutture. Il nostro obiettivo è riempirle di sempre più servizi per i cittadini, che possano trovare così le risposte di base alle proprie esigenze di salute il più possibile vicino a casa o direttamente al domicilio, grazie in particolare ad una figura chiave del rinnovamento in corso nella sanità: l’Infermiere di Famiglia e Comunità”.