Venerdì 6 giugno, alle ore 15, la chiesa parrocchiale di Casciago si riempirà di silenzi colmi di ricordi e di sguardi bassi, quando amici, familiari e concittadini si riuniranno per dare l’ultimo saluto a Leonardo Puggioni, vittima del terribile incidente stradale avvenuto a Morosolo lo scorso 29 maggio. Aveva 55 anni.
Prima del rito funebre, sarà recitato il Santo Rosario, momento di raccoglimento che anticiperà una cerimonia destinata a riunire attorno a sé dolore e gratitudine: il dolore per una perdita improvvisa e lacerante, e la gratitudine per tutto ciò che Leonardo ha saputo donare in vita.
Ad annunciarne la data delle esequie sono la moglie Sandra, i figli Daniele, Flavia e Aitana, insieme ai fratelli e ai tanti familiari che in questi giorni stanno ricevendo manifestazioni di affetto da una comunità profondamente colpita.
Ma Leonardo Puggioni non era soltanto un marito, un padre, un fratello. Era anche una presenza viva nel panorama culturale varesino, noto e apprezzato bassista. Un artista capace di dare voce alle emozioni attraverso le corde del suo strumento, e di costruire con la musica un ponte sincero con le persone.
Chi l’ha conosciuto lo ricorda come un uomo gentile, generoso, con un sorriso discreto e sempre presente, capace di dare ritmo non solo alle note ma anche ai rapporti umani.
Nel mondo della musica locale, il suo nome è pronunciato oggi con commozione e incredulità. Non era solo un musicista: era una delle colonne silenziose ma solide di quella rete culturale fatta di passione, amicizia, serate condivise e talento autentico.
Ora, quella voce si è spenta troppo presto. Ma l’eco del suo basso, delle sue risate, dei suoi gesti resterà. A Casciago, e ben oltre.
Venerdì, la comunità gli renderà il suo ultimo applauso. E sarà sincero. Come la vita che Leonardo ha vissuto.