Case, torna il sereno dopo un anno nero

SARONNO Mercato immobiliare in lenta ripresa nel Saronnese, dopo la crisi che ha portato a un calo dei volumi di vendita del 30-40% nel 2009. Un dato che ha interessato in particolare la fascia medio bassa del mercato, colpita dalla stretta creditizia, mentre rimane stabile la richiesta di appartamenti di qualità. È il quadro che emerge all’indomani della presentazione del report annuale dell’ufficio studi Gabetti sulla realtà italiana. Saronno, secondo gli addetti ai lavori, continua ad attrarre acquirenti in fuga da Milano, che scelgono la città degli Amaretti per la sua posizione periferica ma strategica, a mezz’ora di treno dal capoluogo lombardo. Sono sempre meno però i giovani e i cittadini con reddito medio basso che possono accedere a un mutuo per acquistare casa, e il dato ha fatto scattare un campanello d’allarme fra le aziende del settore. Nuovi appartamenti, in complessi residenziali appena costruiti a Gerenzano o Uboldo, rimangono  invenduti, in un territorio ormai saturo di costruzioni dove i prezzi del mattone, in calo del 2.6% a Milano nel secondo semestre 2009, rimangono stabili: in media 3.500 euro al metro quadro per un appartamento a Saronno, 2.000 euro nei paesi del circondario. Crollano invece i prezzi delle case nelle corti nei centri storici, un fenomeno che coinvolge tutto il Saronnese. «Nella zona il mercato immobiliare si è molto contratto nell’ultimo anno, ma nel 2010 i livelli di vendita stanno raggiungendo lentamente i valori di prima della crisi», spiega Antonello

Leccese, responsabile del gruppo Gabetti per la provincia di Varese. «La zona è stata saturata di nuovi edifici in maniera spesso casuale – continua – e i comuni a volte hanno permesso un’urbanizzazione che non ha tenuto conto delle reali esigenze del mercato». Crescono anche le oscillazioni di prezzo, e chi vende casa a Saronno è disposto anche a scendere del 10% rispetto alla richiesta iniziale. Le banche hanno stretto sul credito e un  giovane saronnese che vuole andare a vivere da solo è costretto ad attendere tempi migliori, o affidarsi al mercato degli affitti. Una crisi, confermano i sindacati, che fa crescere la domanda di case popolari e di affitti a canone calmierato. «E’ esplosa una bolla speculativa e le fasce con reddito basso sono sempre più in difficoltà», commenta Gianmarco Martignoni, funzionario della Cgil. «Purtroppo i Comuni si muovono ancora con troppa lentezza nel rispondere al bisogno di case popolari». Nelle agenzie immobiliari, che ogni giorno mediano per soddisfare le esigenze di clienti a corto di liquidità, si respira un’aria di cauto ottimismo. «In generale il mercato tiene per gli appartamenti di qualità, di fascia medio alta», spiega Giovanni Caputo, titolare di un’agenzia immobiliare a Gerenzano. «Uno dei fenomeni che mi ha più colpito è quello degli immigrati, che fino a due anni fa si rivolgevano a noi per comprare casa e improvvisamente sono spariti dal mercato – continua – colpiti proprio dalla stretta delle banche sul credito».

f.tonghini

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