Caserma-fantasma Un continuo rinvio

Caserma-fantasma di via Bellini, ennesimo rinvio della discussione in commissione territorio. Così si parla dei tavolini dei bar.

È ormai un balletto, quello della maggioranza sulla mozione del presidente del Consiglio comunale Diego Cornacchia (Pdl) a proposito del contenzioso sull’edificio di via Bellini da destinare alla nuova Caserma dei Carabinieri. Dopo due rinvii in commissione e il rinvio dal consiglio comunale ancora alla commissione, ieri l’organo consultivo presieduto da Alessandro Chiesa ha ancora una volta rinunciato a discutere della mozione Cornacchia. «Manca il proponente» la motivazione del presidente, visto che l’esponente Pdl ha disertato ancora una volta la seduta, come peraltro aveva preannunciato in aula consiliare, ricordando che «le mozioni si possono discutere anche senza la presenza di chi le ha firmate». Niente da fare: il futuro della caserma-fantasma rimane tabù almeno fino a settembre. Così la commissione si mette a dibattere sui tavolini dei bar, i cosiddetti dehors, a partire da un’interrogazione di Valerio Mariani (Pd) che poneva dubbi sulla concessione di alcune autorizzazioni al posto dei parcheggi a strisce blu. L’assessore alle attività produttive Ivo Azzimonti delinea il quadro: ci sono due dehors fissi in zona pedonale e ben 72 autorizzazioni per l’uso del suolo pubblico in giro per la città, di cui però solo otto (due in largo Giardino, due in via Carducci, le altre in via Foscolo, Mazzini, Pepe e Fratelli d’Italia) vanno a coprire dei posti auto, una quindicina al massimo. In questi casi, «i privati pagano oltre alla tassa sul suolo pubblico anche una quota ad Agesp a titolo di mancato introito sui parcheggi». Tutti d’accordo in commissione, maggioranza e opposizioni, sul fatto che i tavolini siano un bene per la vitalità della città, l’assessore Azzimonti rimanda ad un futuro regolamento, in fase di elaborazione, per fissare criteri più precisi, sia dal punto di vista della sicurezza stradale che dell’estetica. .

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