Caso Caianiello, adesso rischia anche Fornara

GALLARATE Non era Ernesto Fornara il segretario di quel consiglio d’amministrazione datato 2001 durante il quale Nino Caianiello venne nominato presidente di Amsc e subito dopo il quale ricevette la lettera firmata dallo stesso Fornara con la quale veniva utilizzato all’uso illimitato del cellulare aziendale.

Lo ha spiegato ieri Rosanna Simonetta, lei sì segretario nel corso di quel cda come dimostrano i registri, al collegio giudicante presieduto da Tony Novik che dovrà esprimersi in merito all’accusa di peculato a carico di Caianiello che avrebbe effettuato chiamate e videochiamate dal carattere intimo per un valore di 900 euro dal cellulare di Amsc.

Al termine della testimonianza la posizione di Fornara si è aggravata parecchio: l’ex direttore generale Amsc oggi consulente della municipalizzata era già comparso sul banco dei testimoni raccontando un’altra storia su quel consiglio d’amministrazione e sulla “pezza giustificativa” presentata in aula dalla difesa Caianiello. Si è aggravata per il presidente Novik che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Roberto Pirro Balatto di rinviare gli atti alla procura «ravvisando elementi di falsità nella deposizione di Fornara». L’ex dg potrebbe essere accusato di falsa testimonianza.

La decisione del giudice, inoltre, aggrava anche la posizione dell’indagato: l’ipotesi avanzata dall’accusa che quell’autorizzazione presentata dalle difese possa essere fasulla o quanto meno prodotta ad hoc subito dopo la notifica dell’avviso di garanzia a Caianiello, si farebbe sempre più strada. «Riconosco il documento con il quale quel consiglio d’amministrazione nominò il nuovo presidente – ha detto Simonetta in aula, osservando quanto sottoposto alla sua attenzione dall’accusa – Non ho mai visto, invece, quest’allegato», ha spiegato riferendosi alla lettera con la quale si autorizzava l’uso illimitato del cellulare, ritrovata nel fascicolo personale di Caianiello anziché negli archivi cartacei o informatici di Amsc come ogni altro documento. «Quest’autorizzazione – ha aggiunto Simonetta – sarebbe dovuta essere protocollata. L’iter di archiviazione seguito può essere definito anomalo». Dichiarazioni opposte a quelle di Fornara.

La difesa a questo punto ha chiesto di risentire l’interessato ed è qui che il presidente del collegio ha invece deciso di rinviare gli atti in procura per l’apertura di un’indagine.

f.tonghini

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