Caso mascherine, il processo a Irene Pivetti resta a Busto Arsizio. La compravendita da 35 milioni

Il Gip scioglie la riserva. Le difese avevano sollevato eccezione di incompetenza territoriale ma il giudice ha rigettato tutte le argomentazioni delle difese accogliendo quelle del pubblico ministero Ciro Caramore che ha coordinato le indagini. Già calendarizzata la data dell'udienza preliminare che sarà discussa il 10 e il 14 giugno.

BUSTO ARSIZIO – Il Gip del Tribunale di Busto Arsizio Anna Giorgetti ha sciolto oggi la riserva sul caso mascherine che vede l’ex presidente della Camera Irene Pivetti accusata a vario titolo, insieme alla figlia, il genero, l’imprenditore Luciano Mega e altri soggetti di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio nell’ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro. Il processo resterà a Busto Arsizio.

Le difese avevano sollevato eccezione di incompetenza territoriale ma il giudice ha rigettato tutte le argomentazioni delle difese accogliendo quelle del pubblico ministero Ciro Caramore che ha coordinato le indagini. Già calendarizzata la data dell’udienza preliminare che sarà discussa il 10 e il 14 giugno.