Caso Uva, scoop delle Iene CLICCA E GUARDA IL SERVIZIO

VARESE Il caso di Giuseppe Uva ieri sera alle Iene che hanno raccontato le ultime ore di vita dell’uomo attraverso alcune testimonianze. Quelle in particolare di Lucia, la sorella e di Alberto Biggiogero, l’amico presente quella sera in via Dandolo.

Intanto il termine per il deposito della superperizia scadeva sabato scorso, 1 ottobre, ma in cancelleria del tribunale non risultava ancora nessun atto relativo al processo a Carlo Fraticelli, ovvero il medico accusato di omicidio colposo per la morte di Giuseppe Uva. Un ritardo che può avere molte spiegazioni, ma non quella della riesumazione del cadavere: perché tale richiesta non risulta formalizzata, almeno fino ad ora.

In tribunale e tra le parti processuali vi è molta attesa per leggere le conclusioni alle quali è giunto il pool di esperti nominati dal giudice Orazio Muscato, che ha sottoposto ai medici il quesito chiave di indagare sulle cause della morte del povero artigiano di 43 anni, morto in ospedale, dopo una notte trascorsa nella caserma dei carabinieri di via Saffi.

Per la procura, pm Agostino Abate e Sara Arduini, che pure hanno investigato senza escludere nessuna ipotesi, avvalendosi della consulenza del dottor Marco Motta, la causa della morte sarebbe da individuare nella somministrazione di calmanti a Uva che, già in stato di alterazione alcolica, non avrebbe retto l’effetto depressivo.

Non così ritengono alcuni legali di parte civile, capitanati da Fabio Anselmo, che – in aperta polemica con la procura della Repubblica – hanno chiesto la superperizia per accertare che Uva non abbia subito traumi durante il suo transito dalla caserma di via Saffi. La perizia sarà discussa in aula comunque il 14 ottobre.


e.marletta

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